1970 giugno 9 La Nazionale affoga nella polemica
1970 giugno 9 – La Nazionale affoga nella polemica
Dopo il caso-Rivera, tocca ora a Riva? E’ accaduto questo, in successione:
1) Dopo la partita di Puebla, Riva dichiara di aver ricevuto poche palle veramente giocabili.
Sostiene che qualche centrocampista deve inserirsi a turno.
2) La stampa riverista raccoglie la dichiarazione attribuendole un significato chiaramente pro-
Rivera. Qualcuno dice e scrive che “ Riva è uscito dal silenzio scegliendo apertamente il
modulo con Rivera ”.
3)
il giorno successivo alla partita di Puebla, Riva viene visto passeggiare con Rivera lungo la
strada che porta la Parco Principi. In questi climi di falda concorrenziale, la passeggiata
assume “ significato ”. Ridicolo ma vero.
4) L’inviato di un settimanale italiano ( l’articolo uscirà domani) va al Parco dei Principi per
intervistare Mandelli. Tiene un piccolo registratore. Sembra che nel nastro siano contenuti
giudizi negativi di Riva nei confronti di De Sisti e Mazzola.
Chiaro, a questo punto, che si profilava una spaccatura grave. E’ insostenibile pure, dal
momento che Riva aveva sempre agito con molta indipendenza e, da un paio di mesi, non
aveva mai nascosto l’adesione convinta alla soluzione Mazzola.
Dalla mia camera, assieme ad un collega romano, abbiamo chiamato Riva.
Domanda: “ Qualcuno dice che hai rotto con Mazzola- De Sisti e vuoi Rivera: è vero? ”.
Risposta: “ Ho spiegato soltanto che io e Boninsegna abbiamo bisogno di un po’ d’appoggio
in più, tutto qua. Mi sembra normale ”.
Domanda: “ Cioè non hai mai parlato di un’alternativa di modulo? ”.
Risposta: “ Mai, nè ho criticato De Sisti e Mazzola, nè ho nominato Rivera. Anzi, smentisco
al 100 per 100: è meglio che qualcuno mi giri al largo se non vuole che finisca a cazzotti ”.
Domanda: “ Quindi, smentisci ufficialmente ”.
Risposta: “ Certo e comincio pure a menare ”.
Subito dopo, Riva ha informato Walter Mandelli chiedendogli di mettere i puntini sugli “ I ”
a nome suo.
Mentre Valcareggi pisola e Franchi si dà ( diplomaticamente) per introvabile, il peso di
manovre polemiche e personalistiche sta tutto sulle spalle di Mandelli, ora molto più ferreo
che nel passato. Mandelli, che stava pranzando assieme, a Franco Carraro, mi ha detto: “ In
Italia giochiamo in un certo modo, marcando a uomo. E’ impossibile venire in Messico con
le abitudini di rumeni e uruguayani. I giocatori sono quelli che sono, con una certa
impostazione. Vogliono spettacolo: ma quando mai l’Italia ha dato spettacolo? Solo nella
seconda partita con la Jugoslavia e a Napoli contro la Germania est: ma perchè? Perchè ci è
andata bene nei primi minuti ed è filato via liscio tutto ”.
– Qual’è la sua valutazione attuale di Mazzola?
“ Il migliore del centrocampo ”.
– E gli inserimenti?
“ A Toluca ci furono. Ma bisogna tener conto anche delle condizioni ambientali.
Prendi Bertini: quello s’inserisce per istinto. Ma qui dice: “ Vado o non vado? E se poi mi
manca il fiato? ”
Il caso-Riva, per merito dello stesso Riva, sembra dunque stroncato sul nascere. A quanto mi
risulta, la formazione di Toluca e Puebla sarà la stessa che contro Israele. Nessuna
variazione.
L’unico problema sta nel recupero fisico di Domenghini.
Domingo è però ottimista.
Rivera non provoca problemi. Si comporta molto bene. Giocherà solo per indisponibilità o
stanchezza di Mazzola. Fino a dieci giorni fa teneva pure una chance per partite particolari:
all’ala destra. Ma le sue dichiarazioni ( “ non gradisco quel ruolo, come Mazzola non
gradisce quello di centravanti ”) gli hanno praticamente tagliato quei ponti.
Questa nazionale ha bisogno di un po’ di calma. Soprattutto per Riva. Ma, tra cassandre e
vedove inconsolabili dello spettacolo andrà a finire che qualche danno lo dovremo
registrare. Che malinconia! Anche perchè è una menzogna che Riva non riceva nemmeno un
passaggio decente. A Toluca, per esempio, sbucciò tre perfetti servizi-gol. Riva, se è vero
( come lo è infatti) che ha bisogno di appoggio più frequente, deve pure liberarsi da solo del
“ complesso del gol ”. Non solo, ma deve buttarsi in corridoio: perchè ora, quasi l’ha
dimenticato.
Boninsegna non avrà concluso molto, ma gioca a 180 minuti mondiali, si è intruppato al
centro dell’area. Bertini può dare sette inserimenti al posto di tre, idem Mazzola o De Sisti.
Ma pure Riva, per ritornare se stesso, deve muoversi: partire più da lontano, ritrovare la
diagonale sinistra-centro, smarcarsi di più. Sono convinto che tutti questi problemi
sarebbero scomparsi con un gol ( psicologicamente) liberatorio dell’asso del Cagliari. In
attesa del parto, evitiamo però di scannare la nazionale…