1970 giugno 9 Un colpo di fortuna
1970 giugno 9 – Un colpo di fortuna
Sui voli da Guadalajara, il caos. Sono saltate prenotazioni. Qualche collega è rimasto bloccato
all’aeroporto, Nereo Rocco ha trovato posto per l’ultimo jet. E’ sceso all’hotel Maria Isabel con gli
occhi dilatati, la barba lunga e la fronte scottata dal sole ( 36 gradi): ancora una volta infatti, mentre
per i soliti tirapiedi c’è la tribuna centrale, Rocco è stato spedito nei popolari, allo scoperto. Da
notare che Rocco sta in Messico a spese del Milan ( Carraro riparte oggi per per l’Italia), ma, su
invito specifico di Artemio Franchi, dovrebbe presentarsi ogni mattina al club Italia a dare una
mano psicologicamente preziosa.
Non è insomma un privato cittadino, per la nazionale.
All’una di notte siamo saliti in camera con due birre “ Boemia ” ciascuno. Stavo scrivendo un
commento tranquillo sulla…quasi-finalissima di Guadalajara, Brasile-Inghilterra. Ho stracciato
quanto aveva scritto, preferendo raccogliere le impressioni di Rocco. Impressioni condivise al 100
per 100.
– Allora ‘sta sfacchinata valeva la pena, no?
“ Guarda 1200 chilometri tra andata e ritorno, ma mi sono riconciliato con il football. Ho visto due
grandi squadre ”.
– Ha vinto il Brasile…
“ Un bel Brasile, sostenuto dal furore popolare, ma non imbattibile ”.
– E l’Inghilterra? A me è piaciuta enormemente.
“ Mi ha meravigliato, sputacchiata, fischiata, odiatissima e pernacchiata: eppure hai visto veri
uomini, in ogni momento. Quando è suonato l’inno, Ramsey e le riserve non hanno sentito i fischi,
belli, petto in fuori, indifferenti alla buriana, senza fare una piega. Un inno alla serietà, veramente .
La vittoria del Brasile m’è sembrata risultato falso.
“ Un match nullo avrebbe già premiato il Brasile. Gli inglesi hanno perso con grande dignità e
serietà. Banks è un portiere da favola, che ti tiene su una squadra. Moore, se lo avesse l’Italia come
libero, potremmo dormire sonni pacifici per anni, Charlton è quel vecchio coraggioso che
conosciamo, Peters uno stantuffo. E poi, tutti gli altri.
Quando sono usciti Charlton e Lee il rendimento è stato superiore”.
– Pele’?
“ Gambe grosse, sedere grosso: è appesantito, ma la classe resiste. Hai visto come ha pescato il
passaggio per Jairzinho? ”.
– A proposito, questo Jair numero due?
“ Fortissimo. Arieggia Garincha ”.
– Chi ti è piaciuto ancora del Brasile?
“ Rivelino e Paolo Cesar, il primo, appena l’arbitro fischia, abbandona li…numero 11 che ha sulla
schiena e si mette a centrocampo. Sa portare fuori gli avversari come nessun altro e toc, serve al
momento giusto: un giocatore così manca all’Italia ”.
– Parlavi anche di Cesar.
“ Gioca alla Zagallo: nei suoi 30 metri insomma, tanto che ha stancato il terzino inglese. In fondo
anche lui aiuta la grande difesa, con un doppiogioco da maestro ”.
– Hai parlato di…grande difesa del Brasile!
“ Sicuro! Il Brasile, tutti attaccanti nati o giù di li, è stato costretto ad un certo punto a rifugiarsi nel
contropiede. Eccolo: L’Inghilterra ha avuto il difetto di permettere ai brasiliani di difendersi
all’italiana ”.
– Altri difetti inglesi?
“ Noo! Squadra-blocco, veramente europea, con quel Moore simbolo del football.
Peccato che Hurst abbia la caviglia rigida: ha sbagliato una palla da ammazzarlo. Se avesse il
piede snodato come la testa, sarebbe perfetto. Comunque, giù tanto di cappello. E rubo una frase a
quel “ mato ” di Helenio: gli inglesi hanno onorato sul serio il calcio europeo. Voi non ve ne siete
accorti ma io mi sono avvicinato all’uscita dal campo per complimentarmi con il baronetto
Ramsey. Lui mi ha visto e non mi ha neanche chiamto Rocco: “ Ehi Milan! ”, disì el baronetto.
Gli ho stretto la mano: uno spettacolo mai visto, dove l’80 per 100 delle cose fatte erano fatte bene
e solo il 20 per 100 sbagliato. E quando mai una palla buttata via? ”.
– Che ne pensi di Tostao?
“ Una delusione e anche lui traccagnotto, non longilineo come credevo. Bravo solo nell’azione del
gol ”.
– In un periodo di calo fisico degli inglesi, mi è parso.
“ Nooo, non credo, il gol è stato bello, ma un colpo di fortuna in una partita che doveva chiudere
minimo in parità ”.
– Anche sul piano disciplinare?
“ Una lezione per la nostra elite del calcio. Visto solo due falli: uno di Lee sul portiere Felix, bon
da niente ma fortunato, e uno veramente brutto di Carlos Alberto su Lee, per vendetta. Due falli
soli per una partita che doveva essere la violenza, mamma mia. Anche Pelè, quando subiva fallo,
per carità…come non detto…stringeva la mano all’avversario ”.
– Qualche novità tattica?
“ Beh, il libero oramai lo hanno tutti. Ma un’altra cosa importante: una volta brasiliani e argentini
facevano i funamboli e basta, ti facevano passare la palla tra le orecchie, sotto le scarpe. A
Guadalajara ho visto un tunnel di Roberto, entrato nel secondo tempo: unico squillo di quella
gloriosa tradizione. Oggi vedo tutti ‘sti mulattoni dare la palla e scattare nel vuoto, altrochè!
Hanno insomma abolito il dribbling: qualcosa abbiamo insegnato anche noi italiani, poareti. Certo
che questa xe la prima partita vera che ho visto da quando sono in trasferta qui in Messico ”.
Non sposterei una virgola di quanto ha osservato Nereo Rocco. Il “ paron ” sarebbe il più bel ct,
d’ Europa, per esperienza sensibilità e capacità. Il contratto con il Milan lo terrà stretto ancora tre
anni. Tornerà buono per Monaco ’74. Intanto, controlla e annota.