1999 Aprile 17 Appunti/7
1999 Aprile 17 -Appunti/7
C’è chi brucia la bandiera americana e chi, come i kosovari, la benedice. L’altra sera in Tv un
ragazzino profugo ha detto : “Quando la Nato bombardava, ci divertivamo a vedere scappare i
soldati serbi”.
L’America conosce questo doppio destino: Imperiale, che esporta interessi; libertario, che
profetizza democrazia. Per il primo, è stata spesso “presa a calci” come lamentava Henry Kissinger.
Per il secondo, viene spessissimo invocata e implorata di intervenire, anche economicamente, a
cominciare dall’Europa del secondo dopoguerra, terrorizzata dalle macerie, dalle rovine
economiche, da Stalin e dai partiti comunisti “fratelli”.
L’egemonia americana è una cambiale che l’Europa onora sempre volentieri, magari sottobanco.
L’antiamericanismo è quasi sempre la malattia infantile dell’Europa frustrata.
Il “secolo breve” con Hitler e Stalin rischiava di diventare millenario. L’Inghilterra non si fece
provvidenzialmente attrarre dall’Europa continentale e riuscì a fare dell’Atlantico un oceano
americano e degli Stati Uniti “una potenza europea”. Non a caso, Karl Popper ha definito Churchill
“l’uomo che ha salvato la democrazia e l’occidente”: anche Blair ha letto il filosofo viennese.
Churchill disse: “La democrazia è la peggiore di tutte le forme di governo, eccetto tutte le altre”.
Peggio: senza l’Inghilterra e senza l’America, l’Europa sarebbe stata o nazista o comunista:
avremmo potuto scegliere soltanto tra il passo dell’oca o l’Armata Rossa.
Per il Kosovo, si invocano oggi le Nazioni Unite; per i Balcani, un Piano Marshall: entrambi sono
creature americane. Il motto di Marshall agli europei era: “Voi potete diventare come noi”. Ma,
senza la Nato, l’Onu non avrebbe garantito la sicurezza all’Europa nemmeno per i fatidici 90 giorni
della cosiddetta “difesa a breve termine”.
L’America è anche una metafora multiculturale; ha importato nazionalità senza separarle in etnie.
Ha scritto il prof. D.W. Ellwood, docente a Bologna: “L’America continua a mantenere questa
capacità di inventare, produrre, distribuire “culture di massa” come nessun’altra società”.
Anche nel dubbio, scelgo sempre la statua della Libertà. ”Go home” un corno, forse perché so
ricordare.