1999 Dicembre 12 Veneto scozzese
1999 Dicembre 12 – Veneto scozzese
Umberto Bossi va dicendo di essere pronto a stipulare accordi elettorali con chi gli dà la devolution.
Dopo tre parole italiane: federalismo, secessione, indipendenza, un termine inglese: devolution,
devolvere per sempre poteri e tributi.
Se devolution fosse, all’italiana, la richiesta di un ministero per la questione settentrionale, non ci
sarebbe niente di strano né di abnorme. I tanti nord hanno tanti problemi in comune, ben venga un
ministero che se ne occupi nell’insieme, ma con una avvertenza: a patto che non diventi una cassa
del mezzogiorno con la bussola all’insù. Poiché affastellano ulteriore burocrazia e clienti, un
ministero di vecchio stampo complicherebbe la vita, altro che.
Se Bossi intende per devolution l’”indipendenza del Nord”, perde altro tempo a mio parere per due
ragioni almeno. Perché il leader della Lega è oggi troppo debole, sia per farsela dare che per
prendersela. E soprattutto perché mancherebbe il titolare della devolution, che non può tornare ad
essere la Padania in quanto tale.
Per capire la devolution, conviene lasciar parlare Tony Blair, che l’ha concepita per la Scozia. A chi
lo scordasse, il premier ricorda per prima cosa che la Scozia ha avuto per secoli e secoli un suo
parlamento sovrano e che l’ufficio del segretario di Stato scozzese esiste da più di un secolo, a
riprova che il decentramento cammina da un pezzo, non è nato ieri.
A questo proposito, un giorno l‘industriale Mario Carraro di ritorno da Edimburgo riportò
l’osservazione di alcuni esponenti scozzesi: “L’unione della Scozia con l‘Inghilterra era fatta contro
la Francia nemico comune, ma adesso con l’Europa la storia è cambiata”.
E’ così tanto cambiata che l’Ufficio per la Scozia (“Scottisch Office) ha visto più dipendenti della
commissione europea!,oltre a cinquemila persone negli enti non governativi. Dispone di un bilancio
autonomo al 100 per 100 di cinquantamila miliardi, di un suo sistema giudiziario, di potestà
legislativa in materia di educazione e di alloggi.
La devolution è mirata, intendo dire, ha basi storiche, un territorio, una tradizione alle spalle. Ha un
processo storico, un lunghissimo percorso politico sviluppato con il parlamento di Westmister. Vale
per la Scozia, non per il Galles (altro tipo di autonomia) né per l’Irlanda del Nord.
Sarebbe più coerente immaginare un Veneto scozzese. Applicata alla Padania, la devolution
avrebbe poca storia e tanta ideologia.
Fra 50 anni non so, adesso è così.