1999 Febbraio 19 Sulle strade del Veneto

1999 Febbraio 19 – Sulle strade del Veneto

In incidenti stradali, il, triangolo Treviso-Padova-Venezia perde tra le 450 e le 475 vite umane
all’anno: per inquadrare il massacro, basti pensare che le provincie di Roma e Milano messe
assieme ne registrano 490. La Polstrada del Veneto, la più attiva d’Italia in prevenzione, insiste a
raccomandare che si tampona per mancato rispetto delle distanze, che si mette sotto il pedone per
distrazione o per eccesso di velocità, che ci si schianta di muso per mancata precedenza o sorpasso
azzardato, che si esce di strada sul bagnato e per imprudenza, e così via. C’è gente che beve come
fare il pieno. Ci sono genitori da arresto che con le proprie mani, nasino sul cruscotto,
predispongono i bambini al trauma cranico. Circolano migliaia di premi Nobel del “mi no vao a
combatar” che tengo le cinture per arredamento, e ragazzi che si fanno vento del casco. Hanno la
patente anche quei genietti che credono di risparmiare tenendo i fari spenti nella foschia e nella
nebbia, Insomma, è una guerra su tanti fronti, non esclusa la stupidità. Anche sulle barriere di
platani di tante nostre strade, oggi l’alternativa è: o muore l’albero o muori tu, o li seghi o ti prenoti
il capitello, quando invece si potrebbe ricorrere al guard rail su vasta scala. Se la disciplina spetta a
chi guida, la cura delle strade ne è la premessa: tutto si lega, i punti neri e la non-manutenzione,
l’incuria assassina come gli incroci talmente bislacchi da risultare ciechi. Una serie di omissioni
colpose che meriterebbero l’intervento d’ufficio della magistratura, in flagranza di reato. Ma come?
Abbiamo magistrati che dispongono addirittura la chemioterapia a un malato, e non si trova un pm
che dia un’occhiata a strade lasciate senza segnaletica orizzontale, con buche da incrinare cerchioni
e stabilità, più gibbose di una mulattiera per rifacimenti da incapaci, rattoppate fino a vanificare il
30% di aderenza, ora lisce come l’olio, ora grumose di tanti asfalti, magari ricche di insensati
segnali da 10 o 20 all’ora ma poverissime di luci e rifrazioni notturne. Uno scandalo mortale, a
gestine pubblica.