1999 Febbraio 22 – Se la stampa rema contro

D’Alema e Blair preferiscono la televisione, Berlusconi lamenta di avere contro l’85 per cento della
stampa, Scalfaro se la prende con il “Corriere” più di Clinton con i tabloid estasiati dalla spazzatura.
Il fenomeno è ciclico e renitente. Tre mesi fa, per dire, Scalfaro aveva già detto: “ E’ triste dire una
cosa e vederne scritta un’altra”. Non ci stanno. Quando Carlo e Diana giunsero con il “Britannia” in
visita a Venezia, il principe definì la stampa inglese “tutta sesso, violenza e scandali” mentre elogiò
per aplomb quella italiana. Thankyou. Noi giornalisti di vizi e vizietti ne abbiamo tanti, forse più di
quanti ce ne attribuiscono, ma non tali da impedirci di sospettare che il politico di turno assomigli a
quel tale di cui sorrise Achille Campanile umorista di rara sottigliezza: “E’ per la libertà di critica
favorevole. Strenuo difensore del diritto di approvare, egli non metterebbe mai il bavaglio a uno che
gridasse: “Bravo”.