1999 Febbraio 9 Tu denuncia niente resterà
1999 Febbraio 9 – Tu denuncia niente resterà
La segreteria veneziana del Sap (Sindacato autonomo di polizia) lancia dal suo fax un comunicato
stampa. Dice: “Vive nella città più bella del mondo e non se ne andrà mai, non si nasconde, anzi è
diventato molto famoso. E’ più veloce del fulmine a rubare portafogli, a picchiare e uscire di galera.
Questo borseggiatore algerino da anni opera nel centro storico di Venezia non limitandosi a rubare,
ma compiendo gravi aggressioni e violenze ai danni di italiani e stranieri: tutto ciò, nonostante
diverse condanne per gli stessi reati. Qualcuno dovrà spiegare perché questo pericolo pubblico è
ancora qui, questo algerino borseggiatore pluricondannato va espulso”.
LO denunciano ufficialmente i poliziotti, non l’on. Borghezio. Non si dirà, spero, che Sap sta per
“Sindacato ariano di polizia” e che, forse erede degli scienziati fascisti di “stirpe italica” del lontano
1938, considera un pericolo la razza mediterranea di origine africana. No, il Sap evita di mescolare
sicurezza con xenofobia, razzismo con legalità, “stranieri” con “criminali”.
I poliziotti, che più ingenui non si può, dicono: “ Qualcuno dovrà spiegare perché”. Quando mai?
Anche fosse, i giudici si dichiarerebbero legati mani e piedi dalle leggi del Parlamento, i politici
lamenterebbero la frammentazione delle forze dell’ordine e il lassismo giudiziario. Giro dell’oca
concluso.
A volte pare di tornare indietro di cinquecento anni, quando la sovranità dello Stato, avrebbe detto
JeanBodin, consisteva nel fare leggi senza il consenso di nessuno. Proprio come accade ora con le
sanatorie di massa, cicliche e foriere di nuove aspettative a scatola chiusa.
Il solo consenso garantito è quello degli scafisti albanesi, che si vedono il lavoro assicurato per altri
quattro anni. Il Sap di Venezia pensi al carnevale.