1999 Maggio 9 Quorum senza cuore
1999 Maggio 9 – Quorum senza cuore
Il collegio Treviso- Castelfranco elegge il senatore supplente con meno della metà degli aventi
diritto al voto, per l’esattezza con il 45,5% alle urne. Nonostante il record politico di astensione, a
nessuno passa per la testa che il pro-senatore Stiffoni (Lega Nord) sia minimamente carente di
legittimazione popolare, una specie di mezzosenatore. No, chi ha votato, ha votato, vince chi riceve
un voto in più dei concorrenti: in democrazia si fa così, anche per l’elezione del presidente degli
Stati Uniti. Non esiste quorum ,cioè numero legale.
In Italia e solo in Italia un bel quorone al 50% sbarra invece la strada ai referendum, sicchè
all’ultimissimo anti-proporzionale non è bastato il 49,6% degli aventi diritto. Tutto in pattumiera,
più di venti milioni di “si” e ottocento miliardi di spesa. Una idiozia.
Quando si fece la Costituzione, il progetto in discussione prevedeva per i referendum un numero
legale di due quinti degli aventi diritto. Lo rasero al suolo, portandolo in un colpo solo al 50%
perché il referendum era “un’arma delicata”, perché la democrazia diretta procurava orrore ai partiti
e perché, ossessionati dalla loro centralità, si immaginava che sarebbero stati gli stessi partiti a
organizzare i referendum, non comitati di cittadini o movimento d’opinione. Non è un caso: il
Parlamento dei partiti centralisti introdusse tanto le Regioni quanto i Referendum con 22 anni di
ritardo sulla Costituzione. A buon intenditor.