1999 Marzo 24 Kosovo. Uomo di frontiera come il suo cognome

1999 Marzo 24 – Kosovo uno

Uomo di frontiera come il suo cognome, Demetrio Volcic è nato in Lubiana, ha studiato a Trieste,
per quindici anni ha fatto il corrispondente della Rai di Mosca. Due anni fa, discutendo un suo libro,
mi raccontò l’Est con un flash che non ho dimenticato e che dedicò a quanti hanno sempre soluzioni
semplicissime anche per le questioni più complicate.

“Da buon maestro elementare – diceva Volcic – Gorbaciov voleva come Dubcek che la storia
rispettasse i suoi ritmi: invece i popoli s’infiammano, a cominciare dai russi che non amano la
democrazia perché la equiparano al disordine, tanto che i bambini di Mosca, per dire “casinista”,
dicono “pluralist”, democratico! Con il post-comunismo, lo storico pendolo dell’Est è tornato a
scandire i nazionalismi. Gli americani hanno speso dollari a palate per disinnescare l’irredentismo
albanese ma in Kosovo, dopo tanta resistenza gandhiana ai serbi, i giovani si sono stufati e vogliono
la lotta. I Balcani sono un eccesso della storia e del mito: i vecchi serbi in fuga dalla Croazia o dalla
Bosnia hanno disseppellito i loro morti e si sono portati via le salme; la battaglia del Kosovo, di sei
secoli fa contro i turchi, è “sentita” come fosse oggi e nei Balcani si dice che se un uomo non ha
un’arma non è nemmeno un uomo. L’ultima tragedia dell’Est è che i grandi ricchi se ne vanno a
Occidente mentre nessuno è in grado di fare un nuovo Piano Marshall”.