1999 Marzo 28 Kosovo. Papa
1999 Marzo 28 – Kosovo – Papa
Papa (giornata della pace 1984): “L’uomo giusto conserva in sè stesso la convinzione che nulla può
legittimare la violazione dei diritti dell’uomo. Per quanto ciò sembri paradossale, anche colui che
vuole profondamente la pace rigetta ogni pacifismo che equivalga a debolezza o a semplice
mantenimento della tranquillità”.
Papa (vigilia della guerra del Golfo, 1990): “Si persuadano i responsabili che la guerra è
un’avventura senza ritorno. Con la guerra tutto è perduto”.
Papa (per Sarajevo, 1995): “Una volta che tutte le possibilità offerte dai negoziati diplomatici, i
processi previsti dalle convenzioni e dalle organizzazioni internazionali siano stati messi in atto, e
che, nonostante questo, delle popolazioni siano sul punto di soccombere sotto i colpi di un ingiusto
aggressore, gli stati non hanno più il “diritto all’indifferenza”. Sembra proprio che il loro dovere sia
di disarmare l’aggressore, se tutti gli altri mezzi si sono rivelati inefficaci.
Papa (per Kosovo, oggi) : “ In risposta a una violenza, un ulteriore violenza non è mai una via
futura per uscire da una crisi”.
Pace e/o guerra, una faccenda tremendamente complicata anche per il Papa.