2000 Il nostro calcio tribale è un grande spettacolo
2000 – Il nostro calcio tribale è un grande spettacolo
Le penne eleganti non lo dicono, ma io sono plebeo e lo dico: cara, grande, sontuosa,
sinfonica Olanda, l’Italia ti ha fatto un sedere così. Tu avrai inventato il calcio totale,
ma la bistrattata Italietta di tanti critici con la puzzetta al naso ha inventato proprio
nella tua Amsterdam il calcio tribale. Corpo a corpo. È una finale strameritata contro
la Francia, non a caso campione del mondo.
Non date retta al pelo sull’uovo, ai tanti che invocano dalla poltrona i velleitari
“Avanti Savoia” nel nome dell’estetica: l’Italia ha per l’ennesima volta dimostrato sul
campo la superiorità della sua scuola difensiva e l’istinto innato al contropiede.
L’Italia ha giocato cento minuti in dieci, ha avuto due rigori contro, aveva addosso il
pubblico di casa e di fronte la squadra che aveva appena rifilato sei pappine agli slavi.
Quando sento i pur bravi Pecci e Bulgarelli e persino il buon Pizzul, lamentare in tv la
nostra passività, mi vien da prendere il televisore a seggiolate.
Una volta vincemmo nel tempio londinese di Wembley con un unico gol di Fabio
Capello e nonostante dodici palle-gol degli inglesi, ma facemmo lo stesso festa per
dieci giorni. Non facciamo gli ipocriti. Gli olandesi divertono di più, ma ieri sera la
nazionale di Zoff ha divertito noi perché ha mostrato tutto ciò che ci si aspetta in
poltrona. La sfida, il nerbo, la resistenza, due palle così, i crampi e alla fine la
bravura, persino lo sberleffo. Di Toldone e della sue mani a piovra, l’Olanda si
ricorderà a vita, ma parare i rigori è un gesto tecnico tra i più eccelsi del calcio. A
quell’ora, quando erano stanchi morti persino gli spettatori in tribuna, Totti si è
permesso un lusso da Pelé e cioè il rigore con il colpo sotto, come si usa sui tappeti
verdi, ma del biliardo. E il più elegante degli italiani, Del Piero, ha sgobbato come un
mulo, sacrificandosi come sanno fare non dico i campioni ma le persone serie. Non
parlo di Nesta e Cannavaro; parlano da soli.
Lo confesso: sono contento come un ragazzino, una goduria dell’occhio perché a volte
le grandi fatiche coincidono con la bellezza pura. Zoff ha questo coraggio, non con
Del Piero, ma nell’affidare il primo penalty a Di Biagio che con un penalty ci spedì a
casa dai Mondiali di Francia. Bravo Zoff! Un poeta inglese ha scritto: “il coraggio fa i
passi leggeri”.