1965 ottobre 18 “Gipo Viani… rossoblù”
1965 ottobre 18
“Gipo Viani… rossoblù!”
L’incendio del Bologna non è domato: una vittoria in « umiltà » (secondo il neo-francescanesimo di
Carniglia) o un’ennesima « infamia » (secondo la cupa mitologia di Goldoni) non mutano la
situazione. Elettrica, piena di sospetti e di disagio, farsesca anche. Basta una faccia, una smorfia,
un’occhiata, una stretta di mano, per capire: il deluso isolamento di Goldoni, la patetica solitudine
di Berto Menti, l’amaro abbattimento di Vastola. La muta, ma resistente e compatta ribellione dei
giocatori che non hanno digerito il senso di un’operazione e si sono sentiti feriti e offesi da una
raffica di multe assurdamente punitive. L’opportunistico disfattismo di Carniglia (« è tutto da
rifare! ») , responsabile unico e presuntuoso della impossibile sconfitta contro la Spal. E su tutti e su
tutto l’ombra di Manlio Scopigno. Il peso del suo silenzio, del suo sordo e intransigente
assenteismo. Per ora la « sua » verità non è stata nè scritta nè detta: non ha fatto nomi, non ha
svelato retroscena. Non ha detto niente. Niente. Ma qualcuno si sente toccato dal suo silenzio, duro
come una polemica. Carlo Montanari mi ha giurato, come per difendersi: « Non sapevo niente di
Carniglia, non lo conoscevo nemmeno! Non ho mai fatto la guerra a Scopigno e nemmeno a Viani:
tanto, prima o poi, Viani viene al Bologna: è solo questione di tempo! ».