1965 settembre 27 José asso di Fiore
1965 settembre 27
José asso di Fiore
BOLOGNA. – « Siamo in testa alla classifica, ma non vogliamo parlare di scudetto! ». Roberto
Fiore suda attraverso la camicia, attraverso la giacca, attraverso gli occhi. « Sto perdendo chili su
chili, se continuo cosi alla fine sarò trasparente! Perchè questo Napoli fantastico continua a
meravigliare tutti, esclusi noi che in questa squadra, costruita pezzo su pezzo con amore, abbiamo
sempre creduto. E i ragazzi non finiscono di darci grandi soddisfazioni e di sorprenderci! Anche
contro il Bologna siamo andati al di là delle più rosee aspettative ed ora ci ritroviamo soli in testa
con una grande squadra come il Milan! Il nostro non è soltanto un problema di classifica: vorrei dire
che è soprattutto un problema passionale. A Napoli questo giorno sarà festa nazionale! Ne sono
sicuro… e non mi meraviglierei che i napoletani invadessero le chiese per suonare le campane a
distesa! La squadra sente il cuore della città, ne è influenzata: c’è la forma, d’accordo, c’è la tattica,
ci sono soprattutto i grandi campioni ma c’è anche una carica invisibile che la spinge… oltre gli
sfottò disfattisti del pre-campionato. Il nostro pubblico c’è ovunque, di migliaia e migliaia. Questo
pubblico non lo tradiremo mai ».
« Qual è il momento che l’ha fatta saltare in panchina? »
« Ce ne sono stati molti in questa partita di fuochi d’artificio, tanto che è difficile fermarne uno.
Comunque quando l’arbitro ha dato il rigore al Bologna, quello è stato il momento determinante
della partita »
« In che senso? »
« Nel senso che San Gennaro Bandoni ha parato il tiro di Haller!!! Quel tiro l’ho visto appena, di
sghimbescio, perché non avevo quasi il coraggio di guardare verso la porta »
« Secondo lei è stato un regalo di Haller o miracolo di Bandoni? »
« Di Mago ce n’è uno! Non saprei dirglielo, si può dire questo: secondo me ci sarebbe stata
l’occasione per esercitare dal dischetto anche il nostro rigorista, non le pare? »
« Quando? »
« Occasioni due e precisamente su Ronzon e su Sivori… »
« …Eeee… »
« …Eeee, l’arbitro non avrà visto oppure sarà staro troppo lontano, se non ha visto qualche cosa
deve pur essere successo! »
« Il Bologna giocava in dieci… »
« D’accordo! Ma il fallo da espulsione non l’abbiamo mica fatto noi: Tumburus aveva falciato un
paio di minuti prima Ronzon, un metro almeno dentro l’area, ed era stato regolarmente ammonito,
quindi… »
« Quindi non concede attenuanti al Bologna? »
« Il Bologna è una grande squadra, però ha un settore che mi è sembrato vulnerabile, anche
prima che rimanessero in dieci »
« Quale settore? »
« La difesa! Può darsi che mi sbagli, ma la difesa delta Juventus mi è sembrata molto più forte di
questa, più chiusa, più unita, più stretta »
« E l’attacco? »
« Beh, tra l’attacco del Bologna e quello della Juventus non c’è proporzione! Quello del Bologna
è addirittura magnifico, attacca in massa e dà una grande sensazione di potenza, anche se il Napoli…
Dalla difesa con i buchi… E’ riuscito a farlo rimanere con la bocca asciutta »
« Sicché il merito della vittoria-che-vale-due è quasi tutto della difesa… Bandoni compreso? »
« In gran parte sì! Dicevo dopo la partita con la Juventus che stavamo registrando quel reparto
che ci aveva dato preoccupazioni all’inizio: contro lo splendido attacco di Scopigno il collaudo è
stato severissimo e la nostra difesa ne è uscita in bellezza, ma bisogna anche ricordare una cosa… »
« E cioè? »
« Che là, avanti, abbiamo degli assi che non perdonano niente! Questo il segreto, altro che i
rigori! »
« Beh, Canè con Furlanis, non ha visto palla… »
« Però ne ha vista una Altafini ed è bastata per vincere: sono uomini che possono anche dormire
per ottantanove minuti, ma al mimmo errore dell’avversario… gol! Non c’è niente da fare: Muccini
ha sbagliato un controllo di palla e tac-tac, da Sivori ad Altafini e il gioco è fatto! »
« Un grande Josè allora? »
« Non l’ho scoperto io! Ma non è vero che è coniglio, che ha paura, credo che questo lo abbia
dimostrato a tutti: nel clima di grande famiglia che esiste a Napoli anche te paure passano. E’ questo
clima che manterremo fino…. »
« …allo scudetto? »
« Lasciamo perdere, stavo dicendo fino alla fine del campionato. E intanto tiriamo avanti…»
Chi tira avanti del tutto è anche S.M. Omar Sivori: « Non ho niente da dire », evidentemente, se
non c’è Heriberto a scaldarlo, non ci prova più gusto, nemmeno a parlare di scudetto. Ma questa è
una parola proibita in mezzo a tante maglie azzurre: José Altafini che ci è accanto, quando la sente
filtrare attraverso un confabulo sotto la doccia, scatta come se avesse visto… Bercellino: « Ma
finiamola con questa storia, credono di fare i dritti venir qua a chiedere di scudetto, ma vogliono
scherzare? E anche se fosse? Dobbiamo parlarne adesso? Non dobbiamo nemmeno pensarci! Se ci
pensiamo un attimo va finire che perdiamo tutto quello che abbiamo ottenuto finora! »
« Io finora, — lo interrompe Stenti, il “signore” — ho preso soltanto i calcioni di Nielsen, è
proprio un… ma lasciamo perdere. Comunque mi sono anche divertito ad un certo punto: quando
hanno dato rigore al Bologna »
« Più rigore di quello…»
« Guarda non m’interessa niente raccontar balle, è finita e abbiamo vinto, ma Haller ha bucato la
palla… calciando per terra ed è caduto! E’ la pura verità: quando si è rialzato c’era un buco per terra
da far paura… Mi sono proprio divertito ».