1966 Arbitro comprato “ma da chi?”
1966 (Supersport)
Arbitro comprato (ma da chi?)
MADRID – Potrebbe benissimo chiamarsi la… Coppa degli Arbitri, anziché quella del Campioni;
almeno viste le polemiche ante e post la semifinale madrilena. Helenio aveva subito dichiarato che
non si fidava troppo del mister in giacca nera, soprattutto dato il precedente-Barberan; Muñoz ha
apertamente indicato, alla fine della « corrida » madrilena, Wlachojanis come un sicario prezzolato
di casa Moratti. L’unica verità vera è che l’arbitro ha annullato un gol dell’Inter, chiuso un occhio
sul colpo tirato alle spalle di Peirò nell’unica vera azione da gol nerazzurra, fischiato in fretta la fine
(dimenticando cinque minuti di recupero) nel timore che il crescendo dell’Inter andasse a finire in
un pericolosissimo pareggio. Decisioni che non lo hanno comunque salvato dalla bastonatura finale
(abilmente « dissolta » dalle telecamere madrilene), dalle accuse violente di Muñoz, dalle chiare
critiche di marca nerazzurra. Una cosa è certa: Wlachojanis non si è dimostrato all’altezza della
situazione, ha arbitrato malissimo, le ha buscate e non avrà una peseta (o una lira se preferite) per la
sua prestazione. Chi mai infatti vorrà… pagare un arbitro che non ha accontentato nessuno?
Sulle dichiarazioni di Muñoz, a proposito dell’arbitraggio, Herrera ha dichiarato: « E’ una
vergogna che Muñoz abbia fatto queste dichiarazioni. E’ la solita tattica di preparare la piazza per
una eventuale sconfitta. E poi loro accusano, perché sono abituati a comperare gli arbitri, hanno
comperato gli arbitri in tutta Europa per tanti anni e quindi pensano che anche gli altri facciano
come loro. Chi è ladro, crede che tutti siano dei ladri. Hanno picchiato persino l’arbitro, alla fine
della partita. Ma l’arbitro, se ha danneggiato qualcuno in maniera sensibile, lo ha fatto nei confronti
dell’Inter, annullando un gol sul filo del fuorigioco, non concedendo un rigore a Peirò e togliendoci
cinque minuti di ricupero nel momento migliore della partita ».
Ora è la volta del commento tecnico per don Helenio:
« A San Siro non tireremo in porta, perché non li faremo tirare. Loro hanno un tim-tum-tam, ma
quali occasioni vere hanno avuto? Hanno dominato nella prima mezzora, affidandosi alla sorte, e
hanno segnato un gol quasi per caso, con quattro rimpalli. Poi l’Inter ha fallito un gol con Suarez e
Peirò è stato atterrato nettamente in area. Era rigore. In più ci hanno rubato cinque minuti di
ricupero nel momento in cui Suarez e l’Inter stavano crescendo. Nella prima mezzora i giocatori
hanno dato anima e corpo e anche qualcosa più dell’anima… Noi meritavamo anche il pareggio.
Ho usato Landini perché loro giocavano con due centravanti e allora Bedin, in area di rigore a
marcare Amancio sarebbe stato pericoloso, perché oltretutto è piccolo e non forte di testa. Io l’ho
messo su Velasquez, che era il motore del Real. E Bedin ha quasi segnato il gol. Quindi la tattica
era giusta.
Un pareggio andava meglio, comunque un gol di scarto non è la fine del mondo. Loro hanno
avuto un pubblico formidabile. Il nostro pubblico a San Siro deve pareggiare il conto. Avete visto
che cosa è successo, pur giocando il primo dei due incontri a Madrid? Figuriamoci che cosa sarebbe
successo se la partita di andata fosse stata giocata a Milano e quella di ritorno in Spagna…
Comunque avevo ragione io nel dire che la partita era difficile e che tutti gli avversari sono quasi
impossibili. Il Manchester, infatti, con due gol al passivo, sta peggio di noi…! »
« Questi spagnoli non stanno bene, se tutti gli arbitri non si chiamano Barberan… », questo
l’unico commento di Moratti al « battage » arbitrale.
A proposito del gioco, Moratti invece ha detto: « Guardando questa semifinale debbo dire che il
primo tempo è stato tutto spagnolo, il secondo tempo, cioè quello che si giocherà a San Siro,
sicuramente sarà tutto italiano ».
Riferendosi alla affermazione di Muñoz che sarà inutile, per il Real, andare a Milano, Moratti ha
aggiunto: « Per l’incasso è bene che gli spagnoli vengano a Milano, ma per il resto potrebbero
restare anche a casa! I tifosi dell’Atletico sono molto più sportivi. Quanto al gioco, la prevalenza
madrilena è dovuta più che altro al fatto che giocavano in casa loro, di fronte a un pubblico
surriscaldato. Ma il loro gioco è, se vogliamo, di marca nettamente provinciale: tiri in porta molto
pochi, grande confusione, grande slancio, ma niente di straordinario. Hanno segnato un gol quasi
per caso. E, sull’uno a zero, Peirò quasi pareggiava. Sarebbe stato molto divertente. E avremmo
dimostrato, ancora una volta, che i nostri avversari in coppa si scatenano, ma alla fine partoriscono
ben poco. Adesso tocca a Milano e, alla meno peggio, ci sarà la « bella ». Ma sono sicuro che, con
il pubblico di San Siro, non ce ne sarà bisogno »
Dall’Inter dice Muñoz
MADRID – Letteralmente assediato lo spogliatoio del Real da un esercito di giornalisti. Tutti
aspettavano Miguel Muñoz. Che si affacciasse sulla porta mentre i giocatori finivano la doccia e
cominciasse a parlare del… suo trionfo. Invece Muñoz non compariva. Ha dovuto entrare di
soppiatto una staffetta a sollecitarlo per chiamarlo fuori. Finalmente eccolo. Ma l’anti-Mago non
parla del suo trionfo, del suo Real e della sua vittoria di… Pirro. Parla dell’arbitro, esclusivamente
dell’arbitro. E’ addirittura furente:
– La tattica migliore dell’Inter è sempre stata quella di comperare l’arbitro. E’ stato un
arbitraggio semplicemente scandaloso.
– Ma perché Muñoz?
– Perché?!? Tutti hanno visto quello che è successo. L’arbitro è stato il nostro peggiore
avversario. E se ce ne hanno messo uno così a Madrid, figuriamoci cosa succederà a Milano!
– Cosa immagina che succederà a Milano?
– Scommetto che non arriveremo nemmeno dentro l’area dell’Inter. Sarà una cosa impossibile,
sono sicuro. Ma non perché l’Inter non ce lo permetterà, sarà l’arbitro a fermarci. Dell’Inter non ho
nessuna paura. Non l’ho mai avuta. Herrera è bravo, ha le sue idee, è un gran tattico. Però non credo
che sia superiore a me. Lo abbiamo visto tutti questa sera. Il Real ha prima di tutto superato l’Inter
sul piano tattico.
– Ma che impressione le ha fatto l’Inter?
– Non sta a me giudicarla. Chiedetelo ad Herrera. Posso soltanto dire che l’Inter ha degli ottimi
giocatori, splendidi, corretti. Ma l’arbitro ha rovinato tutto. Non mi stancherò mai di ripeterlo: è
stato veramente criminale.
– Un arbitraggio tipo Barberan…
– Macché Barberan! Tutti gli arbitri austriaci sono sempre stati fatali al Real. Questa volta
l’abbiamo proprio scampata per puro miracolo. Vuol dire che il Real era proprio forte, fortissimo.
Certo molto più forte di quanto probabilmente Herrera aveva pensato. Io lo conosco Herrera. Dice
di aver paura di tutti soltanto per scaramanzia. In cuor suo Herrera era sicuro di venire a Madrid a
fare bella figura con la sua Inter due volte campione del mondo. Deve essere stata una bella doccia
fredda per lui. Noi abbiamo vinto ed abbiamo sbagliato anche un mucchio di gol. Ma non importa.
Abbiamo dato anche spettacolo. Il nostro pubblico può essere contento di noi. Tutto il mondo
continuava a dare il Real Madrid per morto. Io ho dimostrato che il Real Madrid è vivo! Vivo!
Vivo!
Fabbri senza Domenghini
Molto ermetico Edmondo Fabbri, rintracciato in tribuna a fine corrida. Un poco deluso anche,
perché era venuto a Madrid per « studiare » Domenghini. Ha detto: « Con l’Inter non sono in
malafede. Tutto quello che faccio, lo faccio con convinzione. Io ho le mie idee, il fatto è che i
giocatori della Nazionale cominciano a credere ai giornalisti. E’ questo il dramma! »
Peirò: « Era rigore! »
Telegrammi nerazzurri. Picchi: « Dopo due minuti di gioco avevo già una caviglia gonfia per un
calcio. Per questo si spiegano certi sbandamenti della nostra difesa. I miei compagni erano
preoccupati: badavano a tenere soltanto l’uomo e non si fidavano di fare un passo avanti ».
Facchetti: « Potevamo fare qualcosa in più. Ma! ». Bedin: « Abbiamo giocato così, così… ».
Suarez: « Siamo stati troppo nervosi ed abbiamo giocato male. Ma a San Siro ci vendicheremo!».
Jair: « Mi hanno dato poche palle! ». Peirò: « Stavo andando in gol. Improvvisamente qualcuno mi
ha uncinato un piede e mi ha fatto volare via. Era rigore grande come una casa! ».
Le punture di Betancourt
Betancourt ha preso una terribile botta alla coscia quando Bedin gli ha fatto il gol in…
fuorigioco. Uno dei fotografi appostati dietro la porta madrilena racconta che il medico del Real gli
ha praticato immediatamente un’iniezione di novocaina. Ma Betancourt continuava ugualmente a
zoppicare e a lamentarsi. Così, dopo dieci minuti, il dottore gli ha fatto un’altra iniezione e poi
un’altra ancora. Infine, siccome il dolore non passava, per fare più in fretta gli ha lasciato addirittura
l’ago infilato nella coscia. Betancourt se l’è tolto soltanto negli spogliatoi.