1966 gennaio 8 La mia “Svissera”
1966 gennaio 8
La mia “Svissera”
LUGANO – Alfredo Foni ha compiuto in diciotto mesi di dittatura rossocrociata il più discusso
miracolo dell’anno: la qualificazione della Svizzera. Battendo Irlanda del Nord, Olanda e Albania.
Vincendo cinque partite su sei. Costruendo attorno a qualche pilastro dell’eredità-Rappan una
squadra giovane ed esperta, utilitaristica e sorprendente. Quando Foni fu chiamato dalla federazione
elvetica alla guida della nazionale per tentare la riesumazione della squadra-relitto, reduce da nove
sconfitte consecutive, furono maggiori le perplessità delle speranze. Nessuno comunque, neppure il
più ottimista, arrivò al punto di pronunciare la parola magica: Londra! Il miracolo si è compiuto:
« Mosè » Foni ha spalancato le acque della Manica ad un drappello di uomini coraggiosi.
Ma, approdato all’altra sponda, nella fossa dei leoni anglo-carioca, in che maniera può sperare di
salvare la pelle? Foni non ha risposto direttamente, ma facendo un giro « azzurro »: « L’Albania non
era più debole della Finlandia, l’Olanda non più debole della Polonia, l’Irlanda del Nord non meno
forte della Scozia… senza Law, senza Baxter, senza Henderson! Quindi… » Quindi la Svizzera tace
e lavora: il suo parto londinese, con nove virgola nove probabilità su dieci, andrà a monte, ma
potrebbe anche mettere alla luce il topolino di qualche risultato a sorpresa. E sarebbe il secondo.