1966 novembre Da Mosca… al Vasas
1966 novembre (special Supersport)
Da Mosca al Vasas
Fu la figlia di Artemio Franchi ad estrarre dalla scatola cieca del sorteggio il nome: Vasas. Italo
Allodi alzò gli occhi al cielo, rassegnato. Moratti ed Herrera invece lo seppero proprio a…
Budapest, dove il bireattore sovietico, che riportava in Italia l’Inter reduce dalla « battaglia di
Mosca », era stato costretto ad atterrare per mancanza di carburante. Moratti non sorrise. Esclamò
soltanto: « Lo sapevo, me la sentivo: quest’anno è una vera maledizione con i sorteggi! » Era il
pensiero dominante in tutto il clan interista che aveva sempre sperato in una gita a Cipro o in
qualche altro paese-cuscinetto. Invece il Vasas. Vasas, in lingua magiara, significa « Ferriere ».
Vasas è la squadra del Partito Comunista. Vasas è la squadra imbattuta da più di un anno, già
matematica vincitrice da qualche giorno dello scudetto. E’ la squadra di otto nazionali, dei due
capocannonieri del campionato ungherese, Farkas e Puskas. E’ in periodo di forma strepitosa, tanto
che, temendo di perderla, ha insistito testardamente perchè due incontri si giocassero subito, presto,
immediatamente. A San Siro prima e al Nep Stadium dopo, l’Inter si gioca davvero tre quarti di
Coppa come ha detto Herrera. La Torpedo è già persa nella notte dei tempi; il Vasas, soltanto il
Vasas, è futuro.