1967 febbraio 14-19 Campana: “Il Vicenza non esiste!”
1967 febbraio 14-19
Campana: “Il Vicenza non esiste!”
Il pareggio di Foggia non basta: la situazione del Vicenza continua ad essere più che preoccupante.
E’ il dramma di una squadra che in pochi mesi è decaduta verticalmente fino ai confini della
retrocessione. E’ il dramma di una squadra che ha fatto esclamare a Sergio Campana, uno dei suoi
più appassionati e irriducibili senatori: « Il Vicenza non esiste! ». Perchè? La risposta ha radici
lunghe. Lunghe fino alla campagna acquisti o meglio… vendite!
Vinicio all’Inter.
Tiberi al Cagliari.
Colausig alla Roma.
Campatelli si era illuso di poter fare a meno di tutti e tre. Vinicio fu un affare « a sé », che il
presidente del Vicenza Delio Giacometti portò a termine direttamente con Angelo Moratti, ma su
Colausig e Tiberi ci fu il beneplacito di Aldo Campatelli che fece più o meno un discorso del
genere: « Posso farne a meno ». I risultati si sono visti non appena è cominciato il campionato. Il
Vicenza aveva perduto un portentoso uomo-gol come Vinicio, ma soprattutto aveva perso l’ottanta
per cento delle sue potenzialità a centrocampo. La radice del male sta qui. Lo stesso De Marco (che
oggi ha bisogno di ossigenazioni in montagna) poteva rendere proprio perchè quei due uomini
(Colausig e Tiberi) gli garantivano una spinta ed una dinamica fantastiche.
Il Vicenza si trovò a risolvere difficili problemi di amalgama e di inquadratura proprio nell’anno
più difficile: quello delle quattro retrocessioni. E ancora oggi, molto tempo dopo il licenziamento di
Campatelli e l’assunzione come allenatore di Pin, ex-allenatore in seconda, il Vicenza è
praticamente alla ricerca di se stesso, alla ricerca del tempo perduto. Non ha quindi tutti i torti
Campana, quando, crudamente ma con molta verità, dice che il Vicenza non esiste. In fondo è
proprio Pin, l’allenatore, che conferma la tesi di Campana.
Ho chiesto a Pin: « Non le sembra che il Vicenza, schierando Ciccolo, abbia giocato molte
domeniche in dieci? »
« É vero! — ha risposto Pin — Ma Ciccolo, mi creda, era un caso molto difficile. Abbiamo
tentato in tutte le maniere di non perderlo, ma non c’è stato niente da fare: aveva dei complessi,
delle paure, un’ansia tale che prima di ogni partita gli faceva vomitare al massimo delle sue
possibilità proprio tutto quanto aveva in stomaco. E’ incredibile! Deve essere il pubblico,
l’emozione, la gente: io credo che sia il giocatore più odiato che c’è in Italia! In tutti campi, non solo
a Vicenza, era sommerso dai fischi e dagli insulti ogni volta che toccava palla. Alla fine ci siamo
arresi e l’abbiamo tolto di squadra »
« Ma perchè tanta resistenza autolesionista? »
« Ma lei crede, fra l’altro, che siamo pieni di riserve, di sostituti? Ho dodici uomini a
disposizione più uno della De Martino e uno della Primavera: altro che storie! Ma se si fa male Poli,
mi dica, con chi lo sostituisco? »
« Non le sembra che Poli molto spesso, spingendosi in avanti, crei il caos tra i suoi difensori? »
« Può darsi che qualche volta, in contropiede, venga tagliato fuori, ma non dimentichiamo tutto il
lavoro di alleggerimento e di appoggio che fa: è proprio questo lavoro che fa respirare la difesa e
aiuta le punte »
« Perchè ha tolto Campana dal ruolo di libero? »
« Campana sa giocare molto bene; troppo bene: in queste condizioni ho bisogno piuttosto di
gente che rompa, alla garibaldina »
« A Foggia lei ha messo libero Rossetti: ma Pini, che fine ha fatto? »
« Nessuna fine, ma dopo mesi e mesi di gesso e di sofferenze, ha paura: non se la sente di
rischiare il rientro. Ha una brutta gamba, con il muscolo ancora atrofizzato »
« A proposito di muscoli, Da Silva è poco adatto ad un clima agonistico e ad un ritmo tirati? »
« E’ calato una decina di chili di peso, ma è sempre lento purtroppo »
« Non le sembra che la miglior disposizione tattica per il Vicenza di oggi siano due punte
(Maraschi e Gori) e tre mezzali (Fontana, Governato e De Marco)? »
« E’ quello che sto facendo ora! Ma il Vicenza ha bisogno di un po’ di fortuna: se capitasse
qualche incidente a gente come Maraschi, non saprei dove sbattere la testa: il nostro dramma è
questo »
« E il portiere? Avevate Reginato… »
« Se non mi fossero venuti i dolori alla schiena, mi metterei io…! »