1967 febbraio 21-27 Amarildo “ Se non mi chiamassi così…”
1967 febbraio 21-27 (Supersport)
Amarildo: “ Se non mi chiamassi così…”
« Quand’è che fuggi? »
« E dove? »
« In Brasile! Hanno detto che stai preparando la fuga assieme a Jair… »
« Macché fuga! E poi, con Jair! Perchè? Lui ha i suoi problemi, io i miei! »
« Che problemi? »
« Non riesco a fare un gol che sia uno »
« Tutto qua? »
« Ti par poco? Quando sono venuto in Italia tutti avevano negli occhi i miei gol: quelli in Cile tanto
per cominciare. Ne ho fatti anche con Milan, ma adesso, cioè… adesso per modo di dire perchè
oramai è una storia che dura da due anni…»
« …Adesso dicevi… »
« Adesso sembro aver dimenticato tutto: la rete, il pallone, i pali, i riflessi, il portiere, il tiro. Tutto!
Tutto quello che serve fare un gol! »
« Da che cosa dipende? »
« A questo punto credo si tratti di un fatto psicologico: voglio segnare, ho l’ossessione di segnare e
perciò arrivo in area contratto, poco sciolto, teso come un tendine… »
« Ma Silvestri ti ha dato una mano? »
« Me ne ha date due, a dire la verità: ero molto giù di morale, non è un mistero, ma Silvestri mi ha
detto e ripetuto che non gli importava che facessi i gol, che non pensassi al gol. Mi ha detto che a
lui interessa soltanto che giochi bene e che mi impegni al massimo. Prima ero rassegnato e
scontento, ora no »
« Ma non ti sentivi un isolato nel Milan? »
« C’è stato un momento, ma debbo dire la verità: mi sono stati vicini e mi hanno aiutato. Se si fosse
trattato di un altro giocatore, nelle mie condizioni, lo avrebbero messo fuori squadra! Io no!
Soprattutto il presidente mi ha sempre sostenuto »
« Con Rivera come va…? »
« Come vuoi che vada? Rivera gioca… guarda, in quattro anni non l’ho mal visto fare quello che fa
oggi! Ora raccoglie ammirazione da tutti, ma merita ancora di più perchè ha reagito, dopo i
mondiali, ha superato tutto, ed è ritornato come prima, anzi meglio di prima. E’ davvero
grandissimo! »
« In conclusione non fuggirai… »
« Io ho detto e non ho paura a ripetere una cosa soltanto: se fosse possibile, se fosse possibile…,
vorrei giocare in una squadra brasiliana l’anno prossimo. Ma se alla fine del campionato mi diranno:
noi vogliamo che tu resti al Milan, io rimarrò volentieri! Sono stato quattro anni al Botafogo e
quattro anni al Milan: oramai sono affezionato al Milan come al Botafogo! Ciò non toglie…, se è
possibile…, che il Brasile, per un brasiliano, soprattutto… calciatore sia sempre il Brasile!!! »