1968 dicembre 16 Verona grande: addio Juventus!

1968 dicembre 16

Verona grande: addio Juventus!

Verona-Juventus 2-1
MARCATORI: 1. t.: 22’ Bui (V), 29′ Petrelli (V); 2. t.: 43′ Anastasi (J).
VERONA: De Min, Ranghino, Petrelli, Maddè, Battistoni, Savoia, Bui, Mazzanti, Traspedini,
Bonatti, Bonfanti (dal 18′ della ripresa Vanello, 13. giuocatore).
JUVENTUS: Sarti, Roveta, Pasetti, Bercellino, Castano, Leoncini, Favalli, (nella ripresa Benetti 13.
giuocatore), Del Sol, Anastasi, Haller, Menichelli.
ARBITRO: D’Agostini.
NOTE: terreno buono, giornata umida. Spettatori paganti 30.201 (oltre a 5.500 abbonati) per un
incasso di lire 58.093.300. Angoli: 8-3 per la Juve. Ammonito Battistoni per proteste. Sorteggio
antidoping negativo.

Verona, 15 dicembre
Tre mesi fa circa, Di Brino, general manager tutto speciale del Verona, disse: « Sono pronto a
scommettere: con questa squadra faremo quello che ha fatto l’anno scorso il Varese! Saremo la
rivelazione del campionato ». Scatenò le risate di molta gente, lo scetticismo dei più cauti. La
classifica, ma non solo quella, danno ragione a Di Brino, a Garonzi, cioè alle scelte della Società. Il
Verona ha undici punti, gli stessi della Juve. Ha vinto una partita difficilissima. Ha mostrato un
giuoco nettamente superiore a quello della Vecchia Signora, senza possedere nè un asso come
Haller nè un centravanti dalle choccanti invenzioni come Anastasi. Senza contare che il Verona,
con il telaio della B e qualche uomo in più, non ha nemmeno tutta la classifica che merita. A
Firenze gli fu annullato infatti il pareggio da una errata valutazione arbitrale.

Il campionato è ancora lunghissimo. Il Verona di Cadè non ha ancora risolto tutti i suoi

problemi. Contro La Juve, ho visto per esempio:

1) che qualche giuocatore sente eccessiva fatica alla distanza, anche perchè il primo tempo è

sempre tiratissimo da Maddè e C.;

2) che esiste un certo impalpabile « complesso del vantaggio »: come in casa-Samp. sul 2-0 netto

la squadra ha giuocato con ingiustificata preoccupazione;

3) che l’inesperienza (di serie A) si fa ancora sentire soprattutto in alcuni difensori (le

presunzioni di Savoia, i falli in area di Ranghino):

4) che il clima interno non è tutto tranquillo come dovrebbe se è vero, come lo è infatti, che
Bonfanti, quando Cadè lo ha sostituito con Vanello, si è girato verso la panchina con atteggiamento
e gesti di dissenso ingiustificato e notato abbondantemente dal pubblico (se fossi Garonzi, una
multa a Bonfanti non gliela leverebbe nessuno).

C’è dunque, anche il giorno di esaltante vittoria, qualcosa che non funziona al 100 per 100. Ma
non sono mali notevoli in un quadro complessivo. Il Verona ha animus, ritmo, forza offensiva di
primo piano. E’ più aggressivo del… suo pubblico, spesso inspiegabilmente freddo. Tatticamente
ordinato, raccolto in blocco, mai su distanze impossibili tra reparto e reparto. Cadè, contro la Juve,
non ha sbagliato nulla: ha dato a Traspedini ordine tassativo di andare sulle fasce laterali per
togliere Bercellino dall’area e mettere in crisi, come è successo, Castano; ha lasciato a Petrelli piena
libertà di espressione… quando Favalli arretrava; ha rischiato sì con Maddè su Haller, ma Bonatti,
quando il tedesco partiva da lontano, si trasformava in primo interditore. Cadè ha infine sostituito

Bonfanti con Vanello durante il forcing della Juve nel secondo tempo: qualcuno lo ha accusato di
avere contribuito ad accelerare il forcig avversario. Ma, in questo caso, non sono d’accordo: Vanello
era l’uomo adatto (anche se infreddolito e fuori clima agonistico) a tenere la palla a rompere il ritmo
dei centrocampisti di Heriberto.

Nonostante l’assenza di Mascetti (che sarebbe stato lo uomo giusto per Haller), il Verona,
accentrato in un Mazzanti super-formato, ha segnato due gol, messo tre volte un uomo solo davanti
al portiere, costruito (e concluso) altre sei. Queste sono cifre. Ed ha concluso con tutti: con Bui-
Trasp, con Mazzanti, con Bonatti (male), con Bonfanti, con Petrelli. Mezzora dopo il fischio
dell’arbitro D’Agostini, la Juve perdeva già per due a zero! Al 22’ un cross perfetto di Traspedini da
destra: Bui, di testa, cancella dalla traiettoria Sarti, battuto dalla sua sinistra. Al 29′ abbondate
ragnatela Mazzanti-Bonatti e passaggio a Petrelli che scatta a rete, entra in area, alza il sinistro e
mette in angolo, ancora alla sinistra di Sarti. Un vantaggio nato non dal nulla, ma conseguente a
maggiore spinta offensiva, ad altre palle-gol, a superiorità reale, non solo territoriale.

La Juve-morta, a sette punti dal Cagliari, a cinque dal Milan, è la Juve mediocre della quale ho

spesso scritto. Il giudizio che conta è comunque quello del vice-presidente Remo Giordanetti:
« Non ho mai visto la squadra giuocare tanto male: tra difesa e centrocampo c’è da mettersi le mani
sui capelli ». Giordanetti se ne intende. Il pubblico ha fischiato Heriberto; ed i tifosi, avvolti in
bandiere infreddolite, insultavano non tanto i giuocatori quanto il « sistema », la maniera di
attaccare, di muoversi. La gente non ha gli occhi foderati di prosciutto, anche se fa tifo. La Juve di
Verona, con la sua broccaggine diffusa, con il meccanismo scontato, sempre orizzontale e largo,
mai verticale, ha umiliato due assi autentici come Haller e Anastasi. Chi sostiene che i due neo-
acquisti fatti da Gianni Agnelli non sono « integrati », non servono o sono il vero problema,
sostiene una bugia tecnica.

Balle! Anastasi ha preso un sacco di botte; ha cercato la conclusione; al 36′ del secondo tempo
ha preso in pieno il palo dopo aver fatto tutto da solo; sette minuti dopo segnava un gol inutile, ma
il suo zig-zag in area, la girata secca sul tronco e il tiro sotto la traversa sono roba da campioni.
Haller è stato in assoluto il migliore della Juve. Tutte le azioni sono passate dai suoi piedi. Ma con
che risultato? Il « movimiento » è diventato isteria di spostamenti, caos tattico e le palle-gol
arrivano con il contagocce. Heriberto ha inventato Pasetti mezzala per marcare Mazzanti! Mazzanti
ha fatto ciò che ha voluto e la difesa di Castano, con Bercellino fuori zona, intercettava tra
macroscopici errori di posizione e di tocco. Ha incassato i gol con… naturalezza, senza battere
ciglio.

A centrocampo si è visto di tutto! A parte Leoncini sotto-zero, imbastito come una vecchia
gloria, nè il « facchino » Del Sol, nè il fumista Favalli, nè il disorientato e fuori posizione Benetti
sono riusciti a dare una mano valida al povero Haller. La Juve, dopo il due a zero, ha fatto forcing,
ma alla paesana. Tutti avanti, con il risultato di ammucchiare difensori in area del Verona e di
togliere un minimo di spazio ai propri attaccanti.

Il povero Helmut ha persino procurato un rigore che poteva influire sul risultato: era infatti il 13′
della ripresa. Il tedesco entrava in area e aggravava, cadendo, un fallo di ostruzione (colpo d’anca)
di Ranghino. D’Agostini fischiava il penalty, ma Bercellino, che sa calciare solo forte, voleva fare…
l’Haller e toccava di fino esattamente come non sa fare! La palla usciva alla sinistra di De Miri, che
ha contribuito con una finta abile all’errore di Bercellino.

Dice: rigore fallito, palo, fatalità; la Juve poteva pareggiare? Sarebbe stato un non-senso. Per
pericolosità e palle-gol, il Verona di Cadè vale una Juve e mezza… di Heriberto. Ha vinto la squadra
migliore. Mi hanno fatto malinconia due assi sprecati come Haller e Anastasi: non sono loro da

« integrare » ma qualcun altro…

I GIALLOBLU

resto.

De Min (7) – Imparabile il gol di Anastasi. Un’uscita a nel secondo tempo. Perfetto in tutto il

Ranghino (6) — Spiazzato qualche volta, ma ha tenuto molto bene Menichelli.
Petrelli (7) — Sfruttando con intelligenza gli arretramenti di Favalli, ha segnato il poderoso gol

del due a zero. Poi, su Benetti, è rimasto più in zona.
Maddè (6) — Sprecato come marcatore di Haller: più che seguirlo, ha aspettato il grande Helmut
appena fuori dell’area di rigore, ma il Verona ha risentito, soprattutto nella ripresa, della sua assenza
alla regia.
Battistoni (6) — Ha sulla coscienza alcune scorrettezze su Anastasi.

Savoia (6) — Gigioneggia inutilmente e pericolosamente quando servirebbe una maggiore

intuizione del pericolo. Il rigore della Juve è nato da un suo errore elementare.

Bui (8) — Un gol importantissimo, il primo. Un lavoro enorme, anche sulla trequarti. Iniziative

notevoli in tandem con Traspedini.

Mazzanti (8) — A tratti strepitoso. Oltre ad impostare la azione, spesso la concludeva. Su di lui

si sono spenti prima Leoncini poi Pasetti. Ha sprecato un gol facilissimo, di piatto sinistro.

Traspedini (7) — Al 37′, su tocco indietro di Mazzanti, ha alzato sopra la traversa la palla… da

dedicare ad Heriberto!

Mazzanti una splendida palla-gol.

Bonatti (8) — Una partita continua, lucida. Presente in tutti i settori come intenditore. Ha dato a

Bonfanti (6) — Discreto, combattivo. Credo sia stato sostituito per una scelta tattica.
Vanello (6) — Sufficienza per i 27 minuti di gioco.

I BIANCONERI

Sarti (7) — Forse poteva uscire sul cross di Traspedini a Bui, nel primo gol. Per il resto,

incolpevole. Anzi, ha parato con sicurezza.

Roveta (6) — Bui lo ha sovrastato come iniziative e sul i gioco alto, ma il terzino ha resistito

bene ed ha dato una mano notevole a metà campo.

Pasetti (6) — Ha giocato quasi… mezzala, obbligato a marcare Mazzanti dalla mezzora in poi.

Che poteva fare in quel ruolo?

Bercellino (5) — Ha sbagliato il rigore per presunzione: invece della solita cannonata, il tiretto

fintato… ma fuori. Come stopper, portato sempre a spasso da Traspedini.

Castano (5) — A disagio in mezzo ad una difesa disordinata. Ne è stato coinvolto. Umoristico in

qualche raid offensivo.

Leoncini (4) — Infinita broccaggine.
Favalli (5) — Ghirigori, fumo, tanto. Sostituito, per la intera ripresa, da Benetti.
Benetti (5) — Era ala destra o mezzala? Non si è capito. Mai trovata la posizione, ma, siamo

sinceri, poteva trovarla?

telefono e tocchi laterali.

Del Sol (5) — Superato e bolso come i treni a carbone. Molto impegno, ma solo qualche cross al

Anastasi (8) — Ha preso un palo e segnato un bellissimo gol. Doveva andar a prendersi le

palle… da Castano, per esser sicuro di ricevere la giusta.

Haller (8) — Un lavoro impressionante, dalla difesa in su. Commovente, ma irritato per la

Menichelli (5) — Qualche buon tiro, ma ha sbagliato una palla facile. D’altra parte un’ala, alla

pochezza dell’insieme.

Juve, non viene mai servita come si deve.