1968 novembre 11 Al 6’ lussazione bis per Reif e il tredicesimo è… Piampiani
1968 novembre 11 (Il Gazzettino)
Al 6’ lussazione-bis per Reif e il tredicesimo è… Piampiani
L’influenzato Carantini ha costretto l’allenatore a tenere in panchina un terzino al posto di
Ciccolo
Lanerossi-Fiorentina 0-0
LANEROSSI: Bardin, Volpato, Rossetti, Tumburus, Carantini, Calosi, Fontana, Cinesinho, Vitali,
Biasiolo Reif (Piampiani 13., dall’11’ del 1. tempo).
FIORENTINA : Superchi, Stanzial, Rogora, Esposito, Ferrante, Brizi (Pirovano 13., dal 26’ del 2.
t.), Rizzo, Merlo, Maraschi, De Sisti, Chiarugi.
ARBITRO: Lo Bello.
NOTE — Giornata di sole; terreno allentato. Angoli 5-3 per la Fiorentina. Sorteggio antidoping
negativo. Spettatori 12.507; incasso 13.730.700. Infortunati: Reif lussazione spalla al 6′; scontro di
testa Cinesinho-De Sisti all’11’: De Sisti riporta una ferita al cuoio capelluto con abbondante uscita
di sangue: gioca con una fasciatura alla testa; Brizi stiramento all’inguine.
NOSTRO INVIATO
Vicenza, 10 novembre
Il migliore in campo è stato Concetto Lo Bello. Quando ha infilato il sottopassaggio, alla fine del
match, la gente lo ha applaudito. Con i tempi che corrono, è il maximum che possa capitare ad un
arbitro, soprattutto perchè erano applausi « misti ».
La partita è tutta da dimenticare. Brutta, insignificante, disordinata. Al 90′ parlo con Farina,
presidente del Lanerossi: « Un pareggio che non mi piace. La nostra peggiore giornata. Se penso
che a Verona hanno visto otto gol… ». Parlo con Baglini, presidente della Fiorentina: « Non mi ci
raccapezzo: roba da non credere. Mai visto i miei giocare così! ». No comment. Cioè, è già stato
detto tutto.
Ci sono delle attenuanti? Per il Lanerossi sì. Dopo sei minuti esatti, la spalla di Alberto Reif è
saltata per la seconda volta. Reif un minuto prima aveva messo Biasiolo faccia a faccia con il
portiere. Sembrava in condizione. La sub-lussazione subita quindici giorni fa contro l’Atalanta non
preoccupava nessuno. Reif aveva saltato la trasferta a Cagliari e giovedì scorso aveva provato in
una partita di allenamento: in quei settanta minuti non era successo nulla. Raif disse al medico
Malaman « Sto bene ». Malaman, per quanto poteva controllare, trovava il giocatore « clinicamente
guarito ». Ho sempre saputo che una lussazione è un affare serio, da non prendere alla leggera, ma
non mi pare che, dati alla mano, si possano imbastire processi, nè a Malaman nè a Reif nè a Menti.
Il collaudo agonistico comunque è stato un fallimento. Reif è scattato sulla sinistra. Rogora lo ha
toccato, da dietro, sul calcagno, facendogli perdere l’equilibrio. Senza l’abituale violenza Reif è
caduto di schiena, all’indietro e istintivamente ha messo a terra la mano sinistra. L’omero è saltato
fuori dall’alveo una seconda volta. La partita era finita per lui. Lo avrebbe dovuto sostituire Ciccolo,
ma, un’ora prima della partita, Berto Menti aveva scritto sul foglietto da consegnare all’arbitro il
nome di un altro tredicesimo: il terzino-stopper Piampiani. Motivo? Carantini era stato colpito
durante la notte da un attacco influenzale, con febbre. Aveva detto all’allenatore: « Io gioco, ma non
so se potrò durare. E’ meglio che mandi in panchina Piampiani invece di Ciccolo ». L’episodio ha
condizionato tutta la partita del Lanerossi. Berto Menti, dopo qualche minuto d’incertezza (forse per
controllare se fosse possibile il rientro di Reif con fasciatura stretta), mandava in campo Piampiani.
Il 13 andava su Rizzo, ala destra. Volpato diventava mediano. Sulla trequarti scoppiava il caos.
Va bene l’alibi; infortunio Reif, influenza di Carantini, indicazione come 13 di Piampiani
(difensore puro) al posto di Ciccolo (punta). Ma non basta a spiegare la sconnessa partita del
Lanerossi. La panchina infatti ha preso decisioni che hanno contribuito a creare disordine.
1) Menti, mancandogli una punta, doveva arrangiarsi a crearne una per appoggiare Vitali
isolatissimo: ha usato ora Cinesinho ora Biasiolo. Ma c’era già un Volpato fuori ruolo. Occorreva
quindi tenere una certa organizzazione, una certa stabilità, per evitare il disorientamento totale. Che
senso ha Cinesinho di punta? Il brasiliano non ha potuto far nulla all’attacco e in compenso, con una
serie di scatti ai quali non è ovviamente abituato, ha perso fiato, calma, concentrazione. Togliere
Cinesinho dalle sue funzioni di regista mi pare un non-senso.
2) Menti ha tenuto per tutta la partita Fontana fisso all’ala destra, di punta. Il pubblico si è reso
conto che il giocatore non partecipava e lo ha e ripetutamente beccato. Sarà sicuramente veri che
non è in gran condizione fisica, ma in quella posizione è sicuramente fuori ruolo. Fontana (leggi…
Scopigno) va impegnato, interessato alla manovra come ala tornante, possibilmente sulla sinistra,
con il numero 11 sulla schiena; la maglia e la zona di terreno nella quale si trova più a suo agio.
Tenuto a destra, come un’ala vera, ha toccato rari palloni e male, non tanto perché il terzino Stanzial
sia un fenomeno, ma perchè il giocatore è abituato ad una maggiore libertà di movimento; a dettarlo
il passaggio più che a riceverlo. L’attacco ha praticamente, giocato senza Fontana.
In questa situazione tattica, il Lanerossi ha potuto soltanto difendere lo zero a zero. La cronaca è
favolosamente indicativa: 1. tempo) Reif stupendamente a Biasiolo con il portiere che fra l’altro
esce male, ma Biasiolo tocca tutto sbilenco e la palla esce, a porta vuota; passano… 31 minuti prima
che si riparli di un’azione-gol: Volpato, più o meno nella posizione dalla quale aveva crossato Reif,
dà ancora a Biasiolo ma in profondità, sulla sinistra, in piena area: sinistro secco, respinge il
portiere, riprende Biasiolo, salva Brizi. 2. tempo) tutto al 17! Rossetti a destra crossa per Vitali che,
nonostante la doppia marcatura stretta, riesce ad agganciare al volo in mezza rovesciata di destro;
fuori, di poco. Se il tiro era in porta, era gol.
Tre azioni-gol in novanta minuti, ma due soltanto dopo l’infortunio a Reif. « Era una partita da
vincere », mi diceva più tardi il segretario Giannotti. Si riferiva evidentemente alla… Fiorentina,
mediocre e addirittura terrorizzata dalla sconfitta. Pesaola, ad un certo punto, si è reso conto che il
pareggio era già un risultato positivo e non ha rischiato nulla. Ha mantenuto De Sisti e Merlo,
soprattutto il primo, molto vicini alla difesa. Ne è uscita una Fiorentina super affollata a
centrocampo, e contro-natura, obbligata cioè al contropiede. Chiarugi ha un tiro fortissimo ma è
riuscito a calciare a rete una volta sola, dopo telefonata a Bardin; Maraschi ha sgobbato al centro
come un ossesso, ma era tutto scoperto a destra dove stava il misteriosissimo Rizzo, abulico e
tatticamente polemico. Pesaola vuole farne un’ala destra; il giocatore rifiuta e… il presidente
appoggia Rizzo! Prima o poi scoppierà il « caso ». Matematico. Incredibile ma vero, la Fiorentina-
tutta-attacco ha messo in crisi Bardin una volta sola con Merlo! Era il 33′ della ripresa: Merlo
s’infila in area, Bardin sui piedi, palla ancora a Merlo che non riesce nè a centrare la porta vuota (in
diagonale) nè a passare a Chiarugi solo e smarcato. Tutto qua. Anche nella Fiorentina non c’è stato
un peggiore o un migliore, ma una squadra quasi irriconoscibile. Mancava Amarildo, ma non è una
scusante valida.
Chi sta peggio, ora è il Lanerossi. Reif ne avrà — pare — per una quarantina di giorni. Sì, c’è
Ciccolo, ma con lui (e Gallina) le punte di riserva sono finite. La campagna acquisti di novembre
pure. Troppe Società pensano troppo poco alle riserve. Di un match da dimenticare è rimasto quindi
un punto. Prima della partita, poteva bastare. Ma, vista « questa» Fiorentina, è sembrato al pubblico
quasi una sconfitta.
Le pagelle dei Lanerossi
BARDIN (7) — Un’unica grande parata, su punizione di Chiarugi, ma Lo Bello… aveva
fischiato! Un’uscita kamikaze su Merlo, al 33 della ripresa. Per il resto, normalissima
amministrazione.
VOLPATO (6) — Ha marcato Rizzo per dieci minuti. Poi (con l’infortunio di Reif e l’ingresso di
Piampiani) è stato costretto a fare il mediano in zona-Merlo. Mediano non lo è. Si è mantenuto sulla
difensiva. Si è arrangiato, senza grossi errori.
ROSSETTI (6) — Ha fatto un fallo umoristico trattenendo Chiarugi per un piede con ambedue le
mani: Lo Bello ha sorriso, con aria paternalistica. A parte questo episodio, e sia pure con qualche
intervento al limite, ha neutralizzato Chiarugi.
TUMBURUS (5) — Prima su Merlo, poi su De Sisti, ma in sostanza centrocampista senza
marcatura fissa, con rari slanci offensivi. Sempre impegnato, ma in piccolo cabotaggio.
CARANTINI (6) — Con la influenza addosso, non ha mostrato (apparente) disagio. Maraschi,
sulla carta il bau bau dell’attacco di Pesaola, è riuscito a giocare la palla soltanto negli ultimi 30
minuti, quando Carantini calava fisicamente. Maraschi, in zona-tiro, è stato anticipato molto bene
dallo stopper in due occasioni.
CALOSI (6) — Leggermente disorientato dal caos tattico e di marcature che aveva frontalmente.
FONTANA (5) — Il voto giusto sarebbe 4, ma sono convinto che, almeno al 50 per cento, la
ragione della sua partita non stia in una assurda posizione: ala destra di ruolo.
CINESINHO (6) — Ha polemizzato continuamente con i compagni: il disordine gli dà fastidio.
Berto Menti, fuori Reif, gli ha fatto fare ora la punta, ora la mezza punta ora il regista. Perché?
Mah.
VITALI (6) — Ha ragione il presidente Farina: ancora non lega con gli altri. Spessissimo scatta
o sta dalla parte dove il pallone non transita. Ma, nel secondo tempo, si è mosso di più, è cresciuto
notevolmente. Una sua mezza rovesciata di destro è uscita a fil di palo. Molto bella. Più gioca e più
dovrebbe migliorare, affiatandosi.
BIASIOLO (5) — Un buon primo tempo. Due palle-gol: una mangiata male, una sfortunata.
Affaticato (solito difetto nel graduare lo sforzo) ha respirato dalla bombola d’ossigeno nello
spogliatoio. Ma nella ripresa è calato nettamente.
REIF (n.c.) — Nei cinque minuti che era rimasto in campo aveva crossato une palla d’oro in area
smarcando Biasiolo. Poi uno scatto a rete e il crack.
PIAMPIANI (6) — Il tredicesimo ha marcato Rizzo. Con le buone o con le cattive (leggi una
botta nel secondi tempo) ha tenuto Rizzo lontanissimo dalle operazioni.