1969 giugno 11 Col blocco agli stranieri inevitabile un mercato folle
1969 giugno 11 (Il Gazzettino)
Otto anni fa Suarez costò 250 milioni: oggi, in piena autarchia, Juliano ne vale 800!
Col blocco agli stranieri inevitabile un mercato folle
1) Discredito 2) Bancarotta 3) Spa svuotate di significato
Nel 1961 l’Inter acquistò dal Barcellona Luis Suarez: anni 25, giudicato miglior giocatore europeo.
Lo pagò 250 milioni. Oggi, il mediano Cuccureddu è quotato 350 milioni; un portiere come Zoff
può valere 650 milioni. Oggi, qualsiasi mezzo brocco costa quanto Suarez, otto anni fa.
Un’escalation irresistibile, pazzesca. Sulla quale si stende il (colpevole) silenzio di chi l’ha
determinata: alla base di questa scala mobile inflazionistica non sta infatti il puro e semplice
meccanismo della domanda e offerta. Ma un diktat autarchico, il blocco alla importazione di
calciatori stranieri, che si scava, anno dietro anno, la fossa.
I danni sono enormi: 1) si getta discredito sul calcio italiano perchè lo stridore « sociale » è
troppo acuto; 2) si creano le premesse perchè qualche Società, magari sprovveduta o soltanto
« incastrata », paghi con la bancarotta il rischio di un mercato nettamente speculativo; 3) vengono
svuotati di significato i libri contabili delle Spa, istituto giuridico applicato al calcio con l’intenzione
di…responsabilizzarne i dirigenti: l’esempio più clamoroso viene ancora una volta dalla Juve che,
dopo aver speso 1.250 milioni l’anno scorso, condiziona anche oggi il mercato, non tanto con gli
inesistenti utili di gestione, ma con l’illimitata potenza finanziaria di uno (splendido) mecenate
come Gianni Agnelli.
Rimedi immediati non esistono: il Consiglio Federale, riunitosi recentemente, non ha ritenuto
infatti opportuno di modificare il vecchio, superatissimo, orientamento. Ragioni tecniche,
spettacolari, di equilibrio finanziario interno vengono ignorate. Il totem della « politica sportiva »,
cioè la demagogia del vivaio e della Nazionale, ha piedi d’argilla ma resiste (i condizionamenti che
subisce il vertice meriterebbero un libro bianco). Perciò è facile prevedere che la situazione
peggiorerà ancora, che arriveremo al miliardo per gamba, al calciatore depositato in banca, con
guardia del corpo stipendiata dal Coni e dalla Federcalcio.
Con meno di 200 milioni potremmo portare in Italia una punta di anni 19 come Jhoan Crujff; far
crollare i prezzi del mercato; togliere al calcio il gusto della cartapesta, delle idee ridotte a microbi.
Il blocco degli stranieri è la mentalità del borgo applicata ad un fenomeno internazionale. Perciò
siamo convinti (e l’adesione del pubblico ci conforta come testimonianza) che la tesi della
« liberalizzazione del mercato » sia un contributo moderno alla struttura dello sport più popolare
d’Italia. Una cosa comunque deve essere chiara a tutti: chi ha appoggiato il mantenimento del
blocco alle importazioni non può oggi assumere atteggiamenti scandalizzati e moralizzatori di
fronte ad operazioni di mercato tutte a livello-miliardo. Le follie di oggi sono la conseguenza della
cecità di ieri. Un giorno, di questo passo, arriveremo alla Nazionalizzazione del calcio. Sarà la
punizione giusta per dirigenti molto più immaturi del pubblico che li esprime.
Riva 1300 milioni
Nonostante smentite di fonte cagliaritana, resta la quotazione di 1300 milioni data al giocatore da
Fraizzoli, presidente dell’Inter. Di primo acchito ci fu un grande scandalo, ma in questi giorni, visti
gli altri prezzi…, il clamore s’è spento.
Mazzola 850 milioni
Da un pezzo Sandro Mazzola è in sotto-rendimento, forse dovuto ad una trasformazione naturale da
punta-pura a punta-di-regia. La sua classe è tuttavia fuori discussione: Agnelli lo pagherebbe 200
milioni più di Anatasi per averlo.
Juliano 800 milioni
La valutazione, tecnicamente, più abnorme. Quanto possono valere De Sisti o Bulgarelli, se una
mezzala di normale amministrazione come Juliano sfiora il miliardo?! Registi di scuola danubiana
costano un quarto rendendo forse di più.
Vieri 730 milioni
La Sampdoria ha concluso un affare magnifico: l’anno scorso non cedette Vieri per 450 milioni
sull’unghia (del Bologna). Quest’anno si ritrova 380 milioni in contanti e Benetti che la Juve pagò
350 milioni! Pazzia, della Juve.
Bui 700 milioni
Quando il presidente Garonzi fissò il prezzo di Bui (terzo in classifica cannonieri), si misero a
ridere in molti per i 29 anni del giocatore. Ma non sembra che, dato il tetto del mercato, 700 milioni
per Bui siano uno sproposito…
Zoff 650 milioni
La lezione di Rocco, che recuperò un « pezzo d’antiquariato » come Cudicini, evidentemente non è
servita a nulla. Perciò, nella corsa al portiere, la danza dei milioni si è fatta frenetica ed ha superato
le previsioni tradizionali al ruolo.
Combin 600 milioni
Il ruolo di sfondatore è quello che ha risentito di più del blocco alle importazioni. Perciò, pur non
essendo più un ragazzo (anni 29), il centravanti argentino è richiestissimo da almeno tre società, in
particolare dal Milan, cioè da Rocco.
Boninsegna 500 milioni
Anche se Riva gli passa raramente la palla e anche se Valcareggi non lo « vede » molto in azzurro,
Boninsegna, maturato in tutti i sensi, ha raggiunto oramai uno standard elevato. Non avendo
concorrenza, il suo mezzo miliardo lo vale facile.
Domenghini 400 milioni
Il faticatore dell’Inter è scaduto ulteriormente nella valutazione tecnica, dopo che si sono andate
accentuando le sue caratteristiche molto agonistiche ma poco tecniche. Il clima particolare del
mercato gli regala comunque un 400 dignitoso.
Mazzola II 400 milioni
La promozione in A della Lazio ha messo in risalto soprattutto la grande personalità tecnica di
questo mini-giocatore (fisicamente parlando): nessuna novità del resto. Ma le ripercussioni…
commerciali si sono subito avvertite.
Fontana 350 milioni
Il « pallino » di Scopigno è giunto ad una svolta decisiva della carriera: o lascia ora il Lanerossi o,
probabilmente, ci resterà per sempre. Le contropartite offerte (in particolare dal Milan) sono alte e
giustificano… l’interesse del Lanerossi.
Reif 320 milioni
Due anni e mezzo Reif era ancora calciatore… per hobby. Si è inserito al momento giusto,
sfruttando l’emorragia di attaccanti e la vecchiaia delle punte straniere, toccando subito una
quotazione che qualche anno fa sarebbe stata ingiustificata.