1969 marzo 26 Match goliardico
1969 marzo 26 (Il Gazzettino)
Match goliardico (per qualcosa che vale)
Superchi, Esposito, Chiarugi e Reif osservati speciali
L’ultima esperienza « under 23 » fu desolante: l’anno scorso soltanto a Genova riuscimmo a vedere
uno splendido Michel, regista della Francia. L’unico risultato decente fu ottenuto dagli Azzurri-bis a
Trieste: uno a uno contro gli under inglesi, tra i quali giocava Chivers, a 19 anni la punta-
rivelazione made in England. Il pareggio lo segnò Gori: un gol che abbiamo ancora negli occhi,
anche perchè coincise con un pianto irrefrenabile, patetico, del padre del « Bodo ».
Il match con l’Irlanda del Nord vale come esperimento numero 4. Degli irlandesi si sa quasi
nulla, Valcareggi compreso. Lo stesso manager Billy Bingham ha spiegato: « Queste partite non ci
interessano troppo, e, anche quando riusciamo a combinare una squadra, è sempre del tutto nuova
rispetto alla precedente ». Si sa che mezzi irlandesi giocano in Club del campionato inglese, che
sono tutti molto giovani, spesso studenti (tra i quali uno di Oxford). Date le premesse, ci si chiede: a
che serve una partita del genere?
Tutte le « under 23 » (fatta eccezione per l’Inghilterra, organizzatissima) stanno più o meno nelle
stesse condizioni: provvisorie, quasi goliardiche, di ragazzi che si ritrovano con un colpo di telefono
all’ora di cena! Ma c’è un senso ad insistere e ci pare che una battuta del Ct chiarisca l’essenziale:
« La nostra under cerca di preparare giocatori che non tremino ». Giovani che imparino a respirare
l’atmosfera di un match internazionale; i sistemi di un arbitro straniero; i tackle e l’animus che da
generazioni hanno messo in crisi il nostro calcio.
L’amalgama non esiste; c’è solo un cliché tattico (quello del libero) che da anni fa testo anche tra
i dilettanti di terza categoria. La « under 23 » serve come lezione individuale, come metro per
giudicare il carattere dei protagonisti. Non dimentichiamo una cosa infatti: la under non è la
formazione-riserve della Nazionale vera. Le riserve ci sono già, nei vari elenchi dei 22. La under,
solo in casi rari, potrebbe servire subito. Ciò che può dare, lo darà domani, come esperienza diffusa,
contagiosa, per una generazione ancora capace di assorbire.
Se non viene inquadrata così, la under appare insignificante in almeno metà giocatori. Leggiamo
la formazione: Superchi, Roversi Pasetti, Esposito Niccolai Santarini, Gori Vieri Reif Merlo
Chiarugi. Che cosa c’è da scoprire su Pasetti o Roversi o lo stesso Gori? Non sembra assolutamente
probabile che Niccolai e Santarini finiranno nella Nazionale vera. Merlo, data l’esperienza
messicana, oramai è più che altro una « riserva » collaudata. Interessanti sul serio sono Superchi,
Esposito, Chiarugi e Reif. Tanto che ci pare grave lacuna l’assenza di Landini II, il centravanti-baby
lanciato da Helenio Herrera; come quella di Vanello, la stilizzata mezz’ala interista in prestito al
Verona.
« Giocatori che non tremino », ha spiegato il Valca. In questo senso, la nuova ondata del calcio
azzurro ha spazio per vivere. E per migliorare: lo splendido isolamento, in genere, aiuta a regredire.