1971 aprile 18 Gli ultimi 90 minuti. Un assurdo processo al “Paron”
1971 aprile 18 – Gli ultimi 90 minuti. Un assurdo processo al “ Paron ”
Ho negli occhi l’ Eurovisione di Inghilterra-Resto del mondo di rugby: questo spettacolare, virile,
splendido sport che, per quanto ci riguarda, possiede soltanto un difetto: d’essere ancora, in Italia, in
stato di gestazione selettiva e tecnica. Ho negli occhi un atleta biondo, alto, coordinato, potente: il
neozelandese Kirkpatrik che va in meta svellendo due avversari della stessa stazza, con quattro
mani invano aggrappate a due spalle-architrave. L’ “ ecumenismo ” dello sport ( vedi ping pong
Usa- Ciu En Lai) suggerisce agganci tecnici rilevanti: anche lo scudetto del football ’71 possiede il
suo Kirkpatrik; si chiama Boninsegna, nodoso prodotto della terra padana, Mantova. Fino ad oggi,
ha segnato 21 gol: mai facili nel catenaccio tattico; sempre cocciuti, di potenza, di preparazione-
base elevata. Scattare costa fatica: eseguire scattando costa doppia fatica.
Boninsegna non “ è ” l’Inter. Come non lo è Corso. Ma soprattutto Boninsegna e Corso sono il
simbolo di un’ Inter dalle statistiche esaltanti. L’argomento non diventa pleonastico nel momento in
cui un processo assurdo viene imbastito nei confronti di Nereo Rocco. Quale il capo d’imputazione
più grave? “ Aver sbagliato la preparazione atletica ”. Non sono l’avvocato difensore di Rocco: ma
la campagna- anti “ paron ” testimonia la frivola mentalità del calcio Italiano. Perciò va segnalata e
sconfessata.
Da una decina di anni, due tecnici sono stati, per somma di qualità e flebile tara di lacune, ai vertici
dei valori-panchina: Helenio Herrera e Nereo Rocco. Si potrebbe raccogliere in antologia di
migliaia di pagine la quotidiana donazione d’incenso nei confronti di HH e Nereo. Oggi, all’alba
degli anni ’71, quando oltretutto l’esperienza di entrambi tocca il maximum, nessuno vuole più HH
mentre si scopre che Rocco non sa più graduare la preparazione!
Nel pittoresco clima, s’inserisce un gioco delle parti a canovaccio fisso: come ha fatto notare questa
settimana Gianni Brera, gli stessi giornali, a volte, recitano. Tu difendi Tizio, allora io lo attacco; tu
attacchi Caio, allora io lo difendo. Così è se vi pare. E tutti, dunque, siamo chiamati in causa
dall’esigenza di evitare il terrorismo critico.
Per quanto riguarda il Milan, Rocco-Bergamasco ( il suo vice) non hanno mai cambiato un sistema
di preparazione caratterizzato secondo stabile riscontro: un “ qualcosa in più ” alla distanza, in
primavera. Leggi Padova, Torino, Milan.
Non solo: 15 giorni fa, dopo Verona-Milan, furono tutti concordi nel profetizzare il rilancio per
Prati & C. soprattutto perchè il Milan aveva vinto, in freschezza, alla distanza. Possibile che 7
giorni dopo, contro il Napoli, la preparazione di mesi e mesi finisca incenerita? L’episodio mi
ricorda un precedente storico: nel 1966, a proposito della Nazionale di Fabbri. La stessa fonte, alla
partenza per Durham, sparò: “ La preparazione della squadra è perfetta ”; al ritorno, con la stessa
evidenza, “ la preparazione della squadra era sbagliata ”. Sic.
La realtà del campionato non processa Rocco: errori ( il vagabondaggio cronico di Rosato!) ne ha
commessi, ma in dettaglio, non di fondo. Se l’Inter vincerà questo scudetto, non avrà avuto “regali”.
Basta dare un’occhiata alle cifre per sottoscrivere l’alibi di Rocco, cioè l’alibi di una “super Inter”.
Boninsegna ha segnato 21 gol in 23 partite: con 21 gol di Gigi Riva, Scopigno vinse l’anno scorso il
primo scudetto della sua carriera. L’Inter non ha più perso dal 22 novembre scorso, a Napoli, alla
settima giornata. L’Inter, da allora, ha fatto 33 punti su 36 a disposizione. L’Inter, oggi, sta a + 2 in
media-inglese. L’Inter ha strappato 9 punti ( 6 di distacco e 3 di vantaggio) al Milan; ma ne ha
strappati 12 ( 7 di distacco e 5 di vantaggio) al Napoli! L’Inter ha sempre “ avuto ” Corso che,
uomo-squadra, ha segnato tre gol; il Milan ha quasi mai avuto Rivera che, mezza punta e
centravanti finto, ha realizzato in tutto 5 reti.
Qualche errore degli avversari ha dato una mano all’Inter post-heribertiana, ma è stata soprattutto
l’escalation ferrea dell’Inter a logorare Milan e Napoli. Proprio questa escalation costringe Nereo
Rocco a giocarsi oggi gli “ ultimi 90 minuti” del campionato. Ultimi nel senso che, se la
meravigliosa Juve di Colonia non spezzerà la serie atipica di Invernizzi, lo scudetto morirà stasera.
A 360 minuti dallo stop, lo status quo ( 3 a 2 punti di vantaggio) significherebbe infatti, per l’Inter,
l’undicesimo scudetto.