1971 novembre 5 L’arbitro ha cancellato il 4-1
1971 novembre 5 – L’arbitro ha cancellato il 4-1 Corso: “ Tutti grandi senza marcature” –
Prisco ottimista
Vedendoli uscire sfatti dallo spogliatoio, un collega ha plagiato Diaz: “ I tedeschi risalgono sconfitti
le valli del Reno dalle quali erano orgogliosamente discesi”.
Scherzi a parte, m’ha fatto impressione vedere ‘sti ragazzotti, che ancora lattanti vengono battezzati
panzer, andarsene zoppi, in fila, pesti di contusioni e di stanchezza, con gli occhi ad abat-jour.
Netzer trascinava la gamba destra, picchiata da Boninsegna; Vogts rimorchiava un ginocchio che,
secondo il medico, andrà operato di menisco; distorta la caviglia con Jair ed uscito dal campo dopo
25 minuti, Bleidick non si reggeva in piedi; Wittkamp saltellava ancora sulle punte nel timore che
gli zompasse addosso il ferro da stiro di Burgnich. Non a caso il “ Bild Zeitung” di Amburgo ha
scritto…” al resto hanno pensato il concerto di fischi ed urla degli 80 mila di San Siro e la spietata
durezza degli interisti”. Bild fa lo xenofobo e dimentica i sette punti di sutura a Burgnich, la
distorsione al ginocchio di Oriali, le contusioni di Jair. Ma esiste molta verità in quell’espressione
“spietata durezza”. Raramente, e mai in Italia, avevo visto praticare takle con tanta rabbia in corpo,
in un San Siro dichiarato dall’arbitro “città aperta”. Netzer ha deluso tutti, soprattutto i giornalisti
tedeschi che non credevano ai propri occhi. Netzer, che aveva fatto un lungo pre-riscaldamento, ha
patito Bedin, i fischi, il ritmo, del centrocampo interista. Corso, in tribuna, ha osservato: “Non
marcati, siamo tutti grandi”. Corso alludeva alla fragile marcatura di Fabbian in Germania: su
Netzer, marcatura errata. Lo stesso Invernizzi ammette ora: “ Si, quella sera ho sbagliato”. Come a
Roma del resto, con Bertini su Amarildo. Corso ha aggiunto: “ Con Bedin addosso, credete a me, è
molto molto difficile giocare”.