1972 gennaio 10 Venezia-Trento
1972 gennaio 10 – Venezia -Trento
L’anno scorso mi è accaduto di poter disporre per qualche giorno di una bianca Jaguar: servosterzo,
il volante come una piuma; servofreno, un solletico per fermarsi; la strumentazione nel mogano; lo
sprint e la souplesse, come se nel motore fossero stati fusi assieme un…Anastasi e un Corso.
Trascorsi quei pochi giorni d’ Eden, ritornai all’utilitaria quotidiana, alle manovre muscolari, alle
rozze sospensioni alla ripresa borghese, alle vibrazioni di sempre: fu tanto brutale il regresso alla
routine che cercai il meccanico, convinto che la mia utilitaria fosse a pezzi. Vedendo Venezia-
Trento, con ancora negli occhi Inter – Juve e la buona Inter di Vicenza, temevo che avrei avvertito
la stessa discesa di qualità, dalla Jaguar al tran tran, dalla serie A alla serie C, da Bettega a
Bellinazzi.
Invece no! Sia pure senza il mogano della classe, ho visto schemi di prima; un testina – gol di
Ciclitira che mi ha ricordato Carletto Galli; un paio di slalom di Bellinazzi, perpendicolari come ai
tempi di Pedro Manfredini; Ardizzon che sbaglia un unico tocco, opo 61 minuti; Maiani dalla grinta
di un Nobby Stiles e Bianchi più opportunista di tutti. Da un anno non vedevo il Venezia: farei
quindi della presunzione pura scolpendo sentenze. Ma, almeno al tatto epidermico, soltanto il colore
della “ B” sembra essere il colore giusto per questo Venezia uscito da anni di foschia. Nonostante un
“ Trentino” in disgelo tattico, i cinque gol sono il più verista distintivo di questo Venezia ’72.