1974 maggio 17 Quotidianamente
1974 maggio 17 – Quotidianamente
In Bayern-Atletico, lo spagnolo Louis e il tedesco Schwarzenbeck sono andati in gol come se stessero
dando lezione di etnologia applicata al calcio.
Luis è più vicino ai 40 anni che ai 30: ha intuito che il calcio di punizione poteva essere l’ultima
occasione per vincere. Più forte di una “foglia secca” e più debole di un tiro, ha eseguito pallonetto,
giusto sui capelli della barriera, nell’angolo buio del portiere. La sua rincorsa è stata la movenza di un
toreador; la parabola del pallone il disegno di una “veronica” davanti al toro. Luis è stato furbo, ha
avuto fantasia: da spagnolo, da latino.
Schwarzenbeck è biondo, alto, possente il suo cognome zeppo di consonanti si traduce nel verso
“annerire”, Schwartzen. Il suo gol è stata una cattiveria trasmessa il pallone, un tiro di ribellione, un
quadretto di costume teutonico.
Sono bastate quelle due reti di Louis e Schwartzenbeck a esemplificare razze, mentalità, istinti: due
pedate meglio di un manuale.