1974 maggio 5 Quotidianamente
1974 maggio 5 – Quotidianamente
Un presidente di federazione ha ripetuto fino alla noia di essere “stanco fisicamente e moralmente”,
di aver esaurito “il meccanismo di ambizione ed entusiasmo”, di aver sofferto “pressioni politiche”,
di sentirsi “indignato”, di “non poter continuare su questa strada”. Ha aggiunto che nel suo settore
“tutto crolla o va avanti con dannosa improvvisazione”.
Parole e musica di Claudio Coccia, avvocato patron del basket. Dopo aver ascoltato il suo proclama-
necrologio, debbo confessare che mi sono sentito sollevato nello spirito. In questo nostro Paese dove
le dimissioni si minacciano ma non si danno e, se si danno, si ritirano, vuoi vedere – mi ero detto –
che finalmente abbiamo l’uomo tutto d’un pezzo, il primo dimissionario vero, mi rompo ma non mi
piego, cioè Coccia Claudio?
Macché! Coccia, con estremo rigore morale, ha Infatti concluso: “vado in congedo per sei mesi”. Se
nel frattempo i nodi si saranno sciolti, rimarrò alla presidenza fino al termine del mandato
quadriennale”. Dimissionari di tutto il mondo unitevi: Coccia ha tracciato nuovo solco. Invece di
dimettersi, ci si congeda, ma soltanto per un po’: il tempo che i nodi, inchiodati alle loro responsabilità,
si sciolgono da soli. In 6 mesi, i nodi ce la faranno. Parola di Coccia.