1976 maggio 25 Nazionale con Zoff stranito. Per fortuna c’è davanti un integro Facchetti
1976 maggio 25 – Nazionale con Zoff stranito. Per fortuna c’è davanti un integro Facchetti
Siamo a New York, in piena Manhattan, uno dei cinque distretti di questa clamorosa città.
Manhattan è un’isola sul fiume Hudson che abbiamo attraversato con il Lincoln tunnel arrivando da
Washington. La capitale era tutta articolata nel verde, molto estesa, orizzontale per il divieto di
costruire maxi grattacieli e per quello interminabile rosario di casette con giardino dove vivono i
negri che, a Washington , sono la stragrande maggioranza della popolazione. Qui, a New York,
piombiamo su l’altra faccia della luna: i grattacieli si posano l’uno accanto all’altro come pigri
dinosauri . Non vedo alberi. Tutto è verticale, questa è una città gotica, sìa pure di un gotico
cementizio, ultramoderno, dove l’innalzarsi al cielo è una esigenza demografico- urbanistica più che
una espressione religiosa. Il World Trade Center suggestivamente luminoso nella notte, è la guglia
più alta, 450 metri, di questa cattedrale pagana.
A New York siamo arrivati in anticipo sulla Nazionale, fermatasi per una mezza giornata ancora a
Washington. Stamattina il clan azzurro ha visitato il cimitero di Arlington, distesa interminabile di
bianche lapidi sulle colline che costeggiano il fiume Potomac, in Virginia, dove sono sepolti John e
Robert Kennedy, il primo ricordato da una fiamma che brucia incessante, il secondo da una piccola
croce in legno. La squadra è stata anche ricevuta alla Casa Bianca nonostante il 4 a 0 che ha quasi
rovinato il lancio pubblicitario del soccer made in Usa. Stamattina sul New York Times si pone in
risalto attraverso Bobby Moore, 108 partite con la nazionale inglese, che non si può mettere in piedi
una squadra nel giro di due giorni nonostante la disponibilità di più di una” superstar”.
Su campo che non fosse stato scherzosamente rasato un pezzo sì e un pezzo no, l’Italia sarebbe
forse andata in gol un altro paio di volte. Segno che la squadra il suo dovere l’ha cercato. Ora ci si
prepara all’ Inghilterra conl’ intento di ripresentare la stessa formazione.
L’unico trauma l’ha patito Tardelli atterrando di sghimbescio sul polso sinistro, fasciato stretto
durante l’intervallo. Ma, ci fosse problema, esiste sempre Roggi che sa adattarsi anche al ruolo di
stopper, qualità non trascurabile dal momento che gli inglesi possono disporsi con il doppio
centravanti invece che con due ali.