1978 novembre 20 Due “tocchi” di Rivera stroncano un Vicenza sgangherato
1978 novembre 20 – Due “tocchi” di Rivera stroncano un Vicenza sgangherato
Vicenza – Milan 2-3
MARCATORI: 7′ Maldera, 4′ Rossi, 64′ Bigon, 80′ Boldini, 87′ Guidetti.
VICENZA: Galli; Secondini, Callioni (dal 36′ Bonafè); Guidetti, Prestanti, Miani;
Cerilli, Salvi, Rossi, Faloppa, Rosi. 12.: Bianchi, 14.: Briaschi.
MILAN: Albertosi; Collovati, Maldera; De Vecchi, Boldini, Baresi; Buriani, Bigon,
Novellino, Rivera (dall’80’ Antonelli), Chiodi. 12.: Rigamonti, 13.: Minoia.
ARBITRO: Menicucci di Firenze, 7,5.
NOTE: giornata ideale. Stadio stracolmo: spettatori 30,572 (paganti 20,587, abbonati
9.985), incasso record 224 milioni 58.700 (abbonati 45.303.200 più 178.755.500).
Ammoniti Baresi e Cerilli. Stiramento inguinale a Callioni: il medico Binda parla di
una settimana di riposo. Fabbri controllerà la reazione oggi. In tribuna Memo
Trevisan, Herrera, Capello, Calloni. Presente il commissario speciale della Can Gino
Rigato.
VICENZA – Il Milan è primo in classifica, il Vicenza ultimo! Questo il risultato più
interessante di un 3-2 a tratti confuso ma sempre provvisto di nerbo.
Il Vicenza ha giocato come il Milan, nel senso che nessuno s’è tatticamente mai
accorto di aver a che fare con gente da scudetto e gente da retrocessione. L’unica
cautela di G.B. Fabbri ha riguardato la posizione di Faloppa, più arretrato del solito
nel tentativo di limitare i danni di Cerilli e Salvi: entrambi bravissimi nel servire
gioco quanto esposti al contropiede avversario.
Nemmeno tale tentativo di prudenza è bastato al Vicenza. Un po’ merito del Milan, le
cui armi migliori non sono poi tanto segrete, trattandosi della classe (leggi Rivera),
della resistenza (vedi Buriani) e del mestiere (prendi Bigon). Un po’ perché la difesa
del Vicenza rimpiange sempre di più l’interdizione di Lelj e, soprattutto, di Carrera.
Lo stesso portiere Galli ne sembra vittima, non dando più la sensazione di potenza
della passata stagione: il secondo e il terzo gol del Milan destano a suo carico
parecchia perplessità.
La cosa paradossale di questa sconfitta del Vicenza è che si tratta di una squadra in
progresso rispetto a recenti, assai più flebili, esibizioni! Guidetti ha ricuperato in
pieno i residui di un paio di botte. Cerilli ha ripreso tono nonostante la pausa da
squalifica, lo stesso Salvi ha assorbito gli strani “vuoti di testa” provocatigli da un
fegato stanco. Voglio dire che la squadra ha dato qualche segno di ritrovata vitalità sul
piano del ritmo senza contare che, più decentemente servito, un Rossi così basterebbe
ad evitare perlomeno lo spettro della B.
D’altra parte, proprio la prima mezz’ora ha esemplificato tutte le difficoltà del
Vicenza; sembrava che da un momento all’altro spaccasse il mondo, e intanto giocava
meglio e segnava il Milan!
Al Vicenza mancano risorse in retrovia e in appoggio sicché l’azione tende a rimanere
monca. Gli sganciamenti sono deboli, i triangoli presuntuosi per un patrimonio
tecnico impoverito. È inoltre l’atmosfera ad essersi inquinata tanto che i soli G.B.
Fabbri e Paolo Rossi mi sembrano rimasti con i piedi per terra.
La cosa ha dato nell’occhio anche ad un osservatore esperto quale Fabio Capello:
“Dirò all’amico Giovanbattista – mi ha confessato in tribuna – che andranno in B se
non cambieranno mentalità. Credono di essere ancora quelli del secondo posto in
classifica e litigano ad ogni errore. Ma cos’è questa roba?”.
Soprattutto in difesa, tra Miani, Prestanti, e il portiere, ma anche a metàcampo, gli
atteggiamenti di reciproca insofferenza sono all’ordine del giorno, segnalando fin
troppo la perdita di serenità e la caduta nello spirito di corpo.
Contro un Vicenza più d’intenzione che di realtà, il Milan si è disposto con molta
compostezza, fatta eccezione per Buriani, il cui volume di corsa esce dagli schemi
non soltanto del Milan. Buriani si dimena ovunque quale un Filippi rossonero e riesce
da solo a pareggiare il quasi nullo apporto dinamico di Gianni Rivera.
Naturalmente, Rivera incarna un’equazione sempre utile al calcio: con lui il Milan
pare giocare in dieci, ma certe sue invenzioni valgono per dieci. Didascalici in tal
senso i due tocchi, a Maldera per l’1-0, a Boldini per il 3-1. Sfido che terzini e stopper
vanno a chiudere in gol se a servirli è un piede con ricerca automatica dell’ultimo
passaggio.
Non fosse stato Rossi capace di una prodezza, sono convinto che il Vicenza non
avrebbe mai pareggiato per virtù di collettivo. Era giusto l’attimo della fine del primo
tempo, forse superata da qualche secondo…, e quel raschiante colpo di testa su
punizione tagliata di Salvi ribaltava invece clamorosamente tutto l’andazzo del primo
tempo.
Un’altra squadra, ideologicamente diversa dal Vicenza, avrebbe a quel punto difeso
l’1-1. ma, dopo tante legittime e spettacolari prediche olandesi di Fabbri, chi riesce più
a metter in testa ai Cerilli e ai Rossi che anche un pareggio con il Milan può bastare?
Niente! Preceduto da un suo saettante sinistro in pieno palo (al 51′), il deambulante
Bigon ha chiuso al 64′ ogni discussione con una precisissima testata, al limite dell’off-
side. Tutto il resto è stato mera appendice aritmetica, nulla essendo più mutato di
sostanzioso. Quando una squadra come il Vicenza riesce a segnare due volte al Milan
e pur tuttavia perde, è più che ovvio come qualcosa d’importante non giri ancora.
Anche se Fabbri scopre sintomi fisicamente più tonici, i problemi sono gravi, a
cominciare dalla Roma, contro la quale sarà forse necessario schierare Marangon al
posto di Callioni. Non è forse questo un caso di “assoluta necessità”? Per colpa o jella
pare davvero che tutti i programmi, persino le cessioni di novembre, debbano
quest’anno saltare. Il Vicenza fine ’78 è davvero fuori budget.
Galli e Novellino i due nei
VICENZA
GALLI 5 – Imparabile il sinistro di Maldera. Non esce a impedire il testa-gol di Bigon
e mi pare in ritardo muscolare nel dare risposta al 3-1 di Boldini: il Galli dello scorso
campionato era un’altra cosa ma, povero diavolo, è il portiere peggio protetto del
campionato.
SECONDINI 5,5 – Fortuna che il suo avversario, Novellino, non considera il trio-gol
una virtù, sennò…
CALLIONI 6 – Passabile, fino all’infortunio.
GUIDETTI 6,5 – Nella zona di Rivera, più che marcatore di Rivera. Più vivo degli
altri segna l’ultimo dei cinque gol, vanamente.
PRESTANTI 5,5 – Nonostante un avversario fatto su misura, lo sgomitante Chiodi, lo
stopper subisce nervosi beccheggi.
MIANI 5,5 – Alterna puerili patatrac a efficaci intercettamenti, ma non fa “coppia”
con Prestanti, in nessun senso.
CERILLI 6,5 – Protesta rischiando un’altra squalifica: al solo pensiero, tutto lo staff
del Vicenza era pronto nello spogliatoio a implorare in ginocchio l’arbitro Menicucci.
Una punizione su Cerilli avvia il gol di Rossi, un passaggio di Cerilli in area
determina la zampata di Guidetti.
SALVI 6 – Si danna anima e fegato tra i fantasmi.
ROSSI 6,5 – Sbuca con bravura, a testina bassa, tra due avversari e impianta il
pareggio nell’angolo morto. Tocca a Rosi il più delle volte tentare di servirlo: e il
piede grigio di Rosi non ci riuscirà mai.
FALOPPA 5 – Quasi sempre escluso.
ROSI 5 – Se il football fosse soltanto sudore…
BONAFÈ 5,5 – Fronte del porto, come capita capita.
MILAN
ALBERTOSI 6 – Due reti incolpevoli. Al 70′ schiaffeggia in corner un corto e
rabbioso diagonale di Rossi.
COLLOVATI 7 – Fermamente dedicato a Rossi, sul quale si scompone e, forse,
scivola soltanto in occasione del gol.
MALDERA 7,5 – Molto bravo nel determinare ed eseguire l’1-0. Ogni volta che
stacca in attacco sono dolori per il Vicenza: chissà se Memo Trevisan avrà il coraggio
di riferirlo a Bearzot, noto… disistimatore del terzino.
DE VECCHI 6 – Lineare, semplifica a centrocampo.
BOLDINI 6,5 – Aspetta in zona Cerilli, spiegando ai vicentini che cosa significhi
difendere. A risultato acquisito (il 2-1) si sgancia e riesce a battere il sinistro
abbastanza rigido del 3-1.
BARESI 6 – Come gioco, tanto di cappello. E tuttavia scaraventa un iroso pallone
sulle gradinate per un’inezia da nulla dell’arbitro: il Beckenbauer vero non si perdeva
in gesti tanto labili.
BURIANI 7 – Sfido io che, ad un certo punto del campionato, ha bisogno di rifiatare:
sgobba come un pazzo, da non credere.
BIGON 6,5 – Molto bello lo stacco e precisissima la traiettoria del suo gol.
NOVELLINO 5 – Talento alle ortiche per troppo gusto di sé. Sfiora, non incide.
RIVERA 6,5 – Magistrale il tocco per Maldera, a offrirgli il pallone dell’1-0. Delicato
il passaggio smarcante per il 3-1 di Boldini. Provoca anche la punizione su Cerilli e
ne esce il momentaneo pareggio di Rossi… È il Rivera che determina, venendo i suoi
piedi direttamente dal genio.
CHIODI 6 – Sostiene, come sosteneva Calloni, che è difficile giocare centravanti del
Milan.