1980 Olimpiade di Mosca. Lo sport azzurro andrà a Mosca
Mosca 1980
Lo ha deciso il Coni a larga maggioranza, in contrasto con il Consiglio dei ministri
Lo sport azzurro andrà a Mosca
Non sarà suonato però l’inno nazionale né sventolerà la bandiera italiana, secondo le decisioni
prese l’altro ieri dal governo – Il problema degli atleti militari: se non partiranno, la nostra
rappresentativa sarà a ranghi molto ridotti
Queste Olimpiadi assomigliano a uno strip-tease.
Si sono tolte di dosso già 40 Paesi, tra i quali pezzi delicati e in grande intimità con le medaglie,
quali Stati Uniti, Germania, Kenya.
Chi ci va, sembra arrossirne, e si sbarazza di inni nazionali, bandiere, cerimonie.
La « Repubblica italiana » non ci sarà perché il Governo ha deciso così. L’Italia invece ci sarà
perché è questa la volontà del Coni. I militari, vivendo nella repubblica ma facendo sport per il
Coni, resteranno a casa o dovranno mettersi in congedo. Infine, lo stesso Carraro ha previsto la
possibilità di « casi di coscienza » individuali a favore del no a Mosca.
Si va alla festa come andare a un appuntamento equivoco. Nel loro agnosticismo, i signori del
Coni sono patetici o, forse, più sottilmente politici dei politici. Dietro il paravento, questo sì
autentico e rispettabile e grande della fatica spesa dagli atleti nel prepararsi per quattro anni,
vendono la bugia che la vita è a scompartimenti stagni e non comunicabili. Ciò in vista di Mosca
dove anche scrivere una poesia, dipingere un quadro o stendere una formula matematica deve
servire alla realtà dello Stato, pena il dissenso e qualche contrattempo.
Nel 1940 le Olimpiadi erano destinate a Tokyo ma, quando i giapponesi invasero la Cina, furono
per protesta spostate a Helsinki. E’ strano che nessuno abbia rammentato tale precedente. O, forse,
non è strano, è soltanto utile.
Almeno le facessero al buio, by night, queste olimpiadi furtive, dello strip-tease. Per illuminarle
si potrebbe utilizzare il bagliore del napalm proveniente da una dimenticata terra d’Asia, ultimo tiro
a segno mondiale, dopo il Vietnam.