1982 giugno 24 Minimo spettacolo, massimo risultato
1982 giugno 24 – Minimo spettacolo massimo risultato
Dall’inviato
VIGO – É andata! Martedì prossimo a Barcellona, alle 17.15, l’Italia giocherà contro
l’Argentina campione del mondo in carica. La Nazionale è riuscita a passare al
secondo turno del Mundial, ma l’unico motivo di autentica soddisfazione è legato al
fatto che avremo la possibilità di rifarci il senso estetico con Maradona e con i
brasiliani di Zico. L’Italia di Vigo è quasi tutta da dimenticare. L’Italia non ha vinto
mai; ha sempre pareggiato: uno 0-0 e due 1-1. Contro europei (Polonia), sudamericani
(Perù) e africani (Camerun), ha partorito qualche mezz’oretta di decreto impulso.
Gioco mai, non se ne parla. Quattro anni fa, in Argentina, le luci della ribalta avevano
illuminato facce nuove come Rossi e Cabrini, ventenni con il fiore in bocca. Qui in
Spagna, la Nazionale non è ancora riuscita a proporre una sola emozione. Anche per
questo, l’ospitalissima Galizia, paese sobrio e di buongusto, si è congedata da noi
applaudendo il Camerun. Squadra che, pur dovendo vincere, ha giocato ieri soltanto
per pareggiare e tornarsene a casa con l’orgoglio di non aver mai perso. Non ci avesse
il destino portato via la musica reggae di Bob Marley, questo Camerun gli avrebbe
certamente ispirato un nuovo canto africano, di gioia nera.
L’Italia ha vinto per un solo minuto, con Graziani, facendosi immediatamente
raggiungere. Ha evitato un’altra Corea, pur tuttavia spargendo schemi mai imperiosi.
Quando ha impostato le pur numerose palle-gol, nel concludere ha sbagliato misura.
Questa squadra è un amore disperato, effigie di un calcio impoverito e problematico
dove a girare in abbondanza sono solo i soldi. La fatica mostrata di partita in partita al
Mundial non è sorprendente, anzi in coerenza con le premesse del Campionato che
non a caso da un paio d’anni si affida alla razzia di campioni stranieri.
L’Italia passa al secondo turno ma sono convinto che nemmeno Enzo Bearzot ne è
incantato. La sua pipa solleva un fumiciattolo tremulo, pronto a disperdersi come i
suoi trentenni «ragazzi».
Voliamo oggi a Barcellona avendo ottenuto il massimo risultato con il minimo
spettacolo. Il Mundial dell’investimento è già nostro.