1984 Marzo 17 Il Verona fa lo sgarbo alla “Signora”
1984 Marzo 17 – Il Verona fa lo sgarbo alla “Signora” L’Udinese subisce il samba dei campioni Tra
Juventus e Roma soltanto due punti!
La Juve di Platini si è arresa al Verona; l’Udinese senza Zico è stata travolta dalla Roma: da questi due
risultati la classifica ne esce rivoluzionata; a sette partite dalla conclusione del campionato, tutto ritorna in
gioco per lo scudetto 1984! Con un vantaggio sulla Roma di colpo dimezzato a soli due punti, la Juve non si
sente più sicura di nulla.
A scanso di equivoci, la classifica “normale” è questa, non quella in vigore fino alle 15 di ieri. Voglio dire che
l’aspetto incongruo della serie A stava nel misteriosissimo sotto-rendimento della Roma e che soltanto
oggi, dopo la restaurazione del ruolo di “campioni d’italia”, i valori dell’alta serie A riprendono senso ed
attendibilità.
Pur avendo dovuto prendere atto di una classifica chiaramente pro-Juve in questi ultimi mesi, il ritorno
della Roma era sempre latente. Ricordo che qualche settimana fa a Roma, durante una mezzanotte
confidenziale al bar di Villa Pamphili, lo stesso Enzo Bearzot puntava ancora sullo scudetto alla Roma. Né lui
né Romeo Benetti né io riuscivamo a darci ragione tecnica delle difficoltà dello squadrone di Liedholm,
nonostante l’infortunio ad Ancelotti.
Ecco, quanto è successo ieri è clamoroso soltanto per la brutalità dei risultati incrociati, non per i contenuti
di una sfida che si sta finalmente riequilibrando. Adesso tutto è possibile perché la Roma si sta gasando sia
in classifica che in Coppacampioni mentre la Juve regge molto a fatica.
Questa Juve non è mai stata entusiasmante, tantomeno ieri a Verona dove non ha saputo difendere
nemmeno il piccolo capolavoro personale di Michel Platini dopo 60 secondi di partita. E’ una Juve
assolutamente scostante in difesa e sbagliata davanti, visto che tiene in panchina Penzo, così condannando
Paolo Rossi al martirio in mezzo a marcature multiple. E’ una Juve che ha poche varianti offensive e che, alla
lunga , ha nettamente ceduto sotto la spinta aggressiva del Verona. Nel secondo tempo ho visto scomparire
Boniek, mentre gli stessi Vignola e Platini s’imbattevano in corridoi sempre più proibitivi.
Lo scudetto è tutto da reinventare perché la Roma è a due punti e la fiorentina di Monelli a tre, ma
soprattutto perché la Juve non dà garanzie e in questi mesi è sempre riuscita a celare le proprie lacune sulle
dorate punte di Platini (19 gol). Un Verona accanito, insistente, mobilissimo e tempestoso in Galderisi-Iorio
non ha soltanto onorato un sensazionale “tutto esaurito” veneto, ma ha fatto esplodere le bolle di sapone
della Vecchia Signora. Un’altra cosa dice la classifica, e cioè che il Verona sta vincendo lo scudetto
triveneto, con tre punti in più dell’Udinese! Dopo essersi scrupolosamente allenato sulla sabbia di
Copacabana a Rio, Zico ha preso la settimana scorsa il volo per Milano, ci ha dormito un po’ sopra, ed è
sceso in campo per un’amichevole a Brescia sotto la neve, con un salto di temperatura di 40 gradi: qui Zico
si è rotto il muscolo saltando due partite, con l’Ascoli e a Roma.
Non dico che Zico avrebbe trasformato da solo un povero pareggio e una dura sconfitta, ma certo un
incidente di quel genere non contribuisce né alla classifica né all’ambiente. Se è vero che Zico è un raro
investimento, merita forse qualche precauzione in più.
Da ieri l’Udinese è appena appena a ridosso della metà classifica e ho l’impressione che né Mazza né Dal
Cin né Ferrari né Zico e lo stesso pubblico ne siano soddisfatti. O no?