1986 aprile 18 Il coraggio eroico della pace

1986 aprile 18 – Il coraggio eroico della pace

Non serve sapere chi ha ragione; la propaganda gonfia i problemi, non li ha mai risolti. Ciò che conta è
capire perché il terrorismo, che Gheddafi chiama «autodifesa», e i bombardamenti, che Reagan
definisce «dissuasione», sono di ora in ora tragicamente approdati a un punto di non-ritorno.
«Purtroppo non vi è scelta tra il bene e il male, ma fra mali diversi, e questo è il lato più triste della vita
politica» sosteneva alla fine del secolo scorso Giovanni Giolitti, con razionale cinismo. Il male oggi,
nel cuore del Mediterraneo, consiste nella paralisi di ogni opzione diplomatica. Tutti vogliono farsi
sentire; nessuno ritiene di dover ascoltare.
Adottato il metodo della risposta militare, colpo su colpo, Reagan ha drasticamente ridotto i suoi
margini di manovra e si troverà con probabilità di fronte a pesantissimi dilemmi: diversificare di volta
in volta la «dissuasione» contro le schegge pazze del terrorismo o attribuire al solo Gheddafi una specie
di responsabilità oggettiva per ogni attentato?
L’interrogativo non è retorico dato che gli omicidi in Libano, l’esplosivo a Londra e le minacce di
Tripoli hanno già ieri ignorato la dissuasione e confermato la spirale della rappresaglia. Né esiste nel
mondo arabo un solo
in grado di garantire una scelta diversa, politica. Capitale
dell’autodistruzione, Beirut rappresenta il simbolo della divisione araba e dell’impotenza internazionale.
Inutile farsi illusioni esorcizzando le parole. La nostra sicurezza corre i rischi di una guerra atipica, ma
guerra, che genera atti di guerra, che miscela missili e fanatismo, tecnologia e kamikaze. Un cancro dal
quale nessuno può sentirsi al riparo nel «villaggio totale» del mondo e che consente un solo intervento,
ai confini dell’utopia, sulle radici della crisi: quello dell’Occidente e dell’Urss assieme, a dispetto
dell’opportunismo del primo e del machiavellismo della seconda.
Ci vuole oggi un coraggio eroico a lavorare per la pace, ma non esistono alternative. Contro il
terrorismo la fermezza resta l’unica tattica; la soluzione dei problemi sarà l’unica strategia.

aprile 1986

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