1986 Giugno 25 Ieri e Oggi Oggi e Ieri
leri e Oggi Oggi e Ieri
1986 Giugno 25
Palla al centro, si rigioca.
I quotidiani sportivi – come li capisco – maledicono la prematura eliminazione dell’Italia. Nel 1982
furono affari d’oro: a suon di gol gli azzurri provocarono tirature & vendite che nessun direttore e
nessun editore sarebbero riusciti a raggiungere.
Perdere con la Francia campione d’Europa e diretta da Michel Toscanini Platini non è un disonore; ha
scocciato il fatto che I’ltalia non abbia proprio giocato. II che ha creato nella gente un blocco, come se
di colpo la Nazionale fosse scomparsa all’orizzonte, nel nulla. Uno shuttle azzurro.
Certo, i giornali non andranno esauriti, la televisione non batterà i record di udienza, non ci saranno i
caroselli per strada né le allegre risse al bar sport. Però il Mundial 86 sta generando un nuovo modo di
tifare; ha rimosso la passione di bandiera, non l’interesse. Anzi, ho la sensazione che il pubblico stia
gustando come non mai lo spettacolo.
Pochi rimangono neutrali al video; dopo poche battute, ognuno riversa simpatie e rancori; soprattutto
si iscrive d’istinto al partito dei campioni, generatori di prodezze e attori del calcio senza frontiere. Se
non è prevalsa l’indifferenza, vuol dire che siamo cresciuti, che il nostro occhio e meno provinciale
che nel passato, che oggi gustiamo meglio il bello. Una prova di cosmopolitismo.
Tra le cause del boom estetico va posta l’incertezza dei valori, quasi sempre giocati sul filo del rasoio,
a colpi di 120 minuti, con quelle sfilze di rigori tirati con tensione da kung fu. Anche gli errori hanno
fatto scena, soprattutto quando d’autore, firmati come i foulard o i profumi francesi, insomma sbagli
da museo.
Palla al centro, si rigioca senza l’italia ma oramai nessuno si sente più orfano.
Giorgio Lago