1986 ottobre 22 – Ho preso una “statale” e ho pensato che…
1986 ottobre 22 – Ho preso una “statale” e ho pensato che…
Questa mattina mi sono messo al volante con una insolita eccitazione: avevo una voglia matta di tir,
ero curioso di capire che cosa sarebbe successo sulla mia solita, già affollatissima strada statale. Dopo
un paio di chilometri era già tutto chiaro: dalle nostre parti, mi riferisco al Veneto, la coscienza
sindacale dei giganti della strada era abbastanza elevata. Viaggiavano in molti più del solito, spesso
uno a ruota dell’altro, tenevano un’andatura rassicurante.
Dal vetro tentavo di cogliere, sia pure per un attimo, qualche volto di camionista e ho avuto la netta
impressione che sapessero benissimo di essere stavolta “diversi”, non più padroni della strada, ma
una categoria che sentiva tutti gli occhi addosso e che aveva piene le tasche di passare sempre e
comunque per un’associazione di presunti killer.
Per pochi chilometri, ho impiegato un sacco di tempo in più del consueto, anche perché c’era da fare
il segno della croce ad ogni sorpasso. Quindi mi sono messo l’anima in pace, sono rimasto
diligentemente in colonna come non mai correndo assai meno pericoli di tutti gli altri giorni.
Non so di statistiche, non so cosa capiterà in questi giorni, non so come andrà a finire, però mi è
venuto un dubbio: e se i tir nelle statali fossero la soluzione ideale del traffico all’italiana? Sulle
autostrade si viaggerebbe finalmente sull’olio, senza l’angoscia – soprattutto con la nebbia o con la
pioggia – di ammucchiate e tamponamenti da massacro. Nel frattempo sulle statali ci sarebbe soltanto
il rischio di addormentarsi sui fatidici 60 all’ora.
E’ tutto da verificare ma probabilmente avremmo meno morti sia in autostrada (per traffico più
leggero) sia sulle statali (per traffico molto più lento). Anche se questo non è un ragionamento
economico, anzi qualunquista, paradossale e provocatorio, io confesso di averlo fatto.
Una protesta TIRa l’altra.
Un automobilista