1987 giugno 10 La sfida non ha quartiere

1987 giugno 10 – La sfida non ha quartiere
Corridoi aerei sequestrati, Marco Polo chiuso al traffico, Venezia tenuta manu militari con
perquisizione, lasciapassare, setacci, sommozzatori, radar, pattugliamenti per terra mare aria. Mai la
Città aveva conosciuto in maniera così perentoria, quasi fisica, l’invadenza degli apparati anti-
terrorismo. Di fronte all’impatto con il turismo di massa, Venezia si sente consumare; alle prese con i
Sette turisti più selezionati del mondo industrializzato, si è sentita prigioniera.
Si spiega così il disagio di una Città che, destinata per vocazione a farsi guardare e quindi ad
accogliere, ha ospitato il Vertice con un misto di fierezza e di insofferenza. Venezia è abituata a
convertire a convertire i «foresti» ai propri specialissimi ritmi; guarda con storica diffidenza a tutto ciò
che – sia pure per nobilissime ragioni della politica o della cultura o dello sviluppo – la relega al ruolo
di spettatrice.
Ma il tritolo di Roma, gli ordigni contro le ambasciate, le rivendicazioni «anti imperialistiche», hanno
con puntualità confermato che l’internazionale del terrorismo non consente la benché minima
distrazione. Si può benissimo sostenere che la spettacolarità dei Summit rappresenta un inutile rischio;
si può anche decidere di non ospitare un Summit: l’unica cosa che non si può ragionevolmente
pretendere è che il Vertice venga affrontato dai servizi di sicurezza come una scampagnata di ordinaria
amministrazione.
Chi più chi meno, i Sette sono tutti potenziali bersagli; non c’è un solo leader che si possa ritenere al
sicuro, nemmeno nel proprio Paese. Questa malattia endemica del nostro tempo che è il terrorismo
determina la terapia d’urto, dosi sempre più massicce nelle misure di prevenzione, il dito sul grilletto,
quel senso di bunker che accompagna il dialogo planetario. Come una silenziosa, inestinguibile sfida
tra pianificazione del terrore e tecnologia della dissuasione.
Convivere con la precarietà rappresenta la regola, non l’eccezione. Non sono demenziali le precauzioni
o infantili gli 007: ma il terrorismo internazionale è più attivo che mai e quello interno ammazza
ancora. Sono le lezioni del passato e le paure del presente che determinano l’incubo della risposta.
Un summit dei Sette non è il Festival del Cinema.

giugno 1987