1987 luglio 20 Italia, la vera immagine
1987 luglio 20 – Italia, la vera immagine
Arrivano Zamberletti, i telegrammi di cordoglio, i sussidi straordinari del Governo. Vengono interpellati
un po’ di esperti per spiegare «come mai». E ci si dà appuntamento al prossimo diluvio. Non che si possa
preventivare tutto e metterci al riparo da ogni calamità. Sappiamo benissimo quanto pesino
l’imponderabile, la fatalità, la coincidenza di fattori negativi, gli eccessi della natura come quarantotto
ore di precipitazioni in piena estate. Ma sappiamo anche, giusto a due anni da Stava, che troppo spesso
vengono omesse le più elementari precauzioni. Sappiamo soprattutto che l’Italia, questo stupendo paese
geograficamente fornito di ogni ben di Dio, fa poco o nulla per il suo territorio. Vediamo ad esempio il
Veneto. Trent’anni fa un censimento del ministero dei Lavori pubblici segnalava 28 frane in quindici
centri abitati; soltanto sei anni dopo, nel 1963, le frane erano 63 in trentasei centri. La terribile alluvione
del 1966 non ha poi insegnato nulla, e i fiumi del Veneto sono rimasti così come erano, forse più a rischio.
Nessuno si nasconde demagogicamente la complessità dei problemi e i costi relativi. Ma bisogna pur
renderci conto, una volta per tutte, che la spesa per la tutela del territorio è un investimento, non un lusso.
Particolarmente in un Paese utilizzabile come una sola industria del turismo e mentre si prevede che nel
Duemila il settore con il più alto numero di occupati al mondo sarà proprio il turismo. Quand’era
sottosegretario ai Beni culturali, Giuseppe Galasso ricordava che i vincoli posti a salvaguardia del
paesaggio erano stati tanto spesso violati nel corso di alcuni decenni che in pratica non costituivano più
un vincolo in senso stretto. Da qualunque parte si affronti la questione, il risultato resta sempre lo stesso:
scarsa attenzione, nessun lavoro sistematico, censimenti pressappochisti, mezzi insufficienti, poco
personale nonostante il dissesto idrogeologico venga denunciato senza mezzi termini da tutti, tecnici e
politici. A marzo dello scorso anno, la presidenza dei Consiglio elaborò un programma interministeriale
per rafforzare all’estero l’immagine dell’Italia. Bene: facciamo in fretta un buon governo, dedichiamoci
alle emergenze come il territorio o come i Vallanzasca accompagnati a spasso alla stregua di scolaretti e
l’immagine dell’Italia non avrà più bisogno d’altro.
20 luglio 1987