1988 gennaio 6 Quel sole calante
1988 gennaio 6 – Quel sole calante
Quel mezzo sole nascente non è mai stato così calante. Sia sul piano politico che personale, il Psdi
attraversa una crisi forse senza uscita. Alle elezioni dello scorso giugno ha perso 370 mila voti su un
totale di un milione e mezzo: a Belluno, sua roccaforte veneta, si è quasi dimezzato. All’insuccesso
elettorale e al richiamo craxiano sono seguite ovunque defezioni a vantaggio del Psi, come ad esempio
a Vicenza, Padova, Udine, Verona dove è stato azzerato il molto discusso tesseramento. Prima di
Natale un gruppo di socialdemocratici milanesi ha scritto a Saragat consigliando l’autoscioglimento
avendo il partito esaurito «il proprio ciclo vitale». Nicolazzi ha reagito alla «paralisi» dell’apparato con
la proposta di un congresso davvero straordinario, ma guai peggiori promette la coincidenza della
perdita di spessore politico con accuse anche pesanti, quasi sempre legate agli appalti e ai lavori
pubblici, tradizionale feudo del Psdi. La scelta delle ditte cui affidare i progetti delle tredici
«supercarceri d’oro» ha messo in grave imbarazzo Nicolazzi anche se il segretario socialdemocratico
assicura che la sua pratica presso l’Inquirente «potrebbe essere archiviata». L’unico ministro «veneto»
del Governo Goria, il veronese d’adozione Emilio De Rose, resta affidato al giudizio del gran giurì per
alcune contestazioni da levar la pelle, amicizie pericolose, interessi non solari, voci inquietanti.Ora si è
aggiunta la comunicazione giudiziaria inviata al neo-presidente dell’Inail, il quarantaquattrenne
ingegnere Alberto Tomassini, capogruppo del Psdi al Comune di Venezia, e all’assessore veneto ai
lavori pubblici Pierantonio Belcaro, nemmeno trentenne. Il caso riguarderebbe episodi di presunta
concussione legati a un appalto di 20 miliardi vinto dai padovani Vittadello sui veneziani Furlanis.
All’ultimo congresso Tomassini ha guidato 40 dei 41 delegati del Veneto; rappresenta la cerniera del
partito; può determinare la segreteria tanto che un giorno confessò: «Pago molti attacchi per questa mia
posizione». Dopo Nicolazzi e De Rose, le sue difficoltà tengono in ostaggio l’intero gruppo dirigente di
un Psdi alle corde. Nel suo ultimo articolo, pochi giorni prima di morire, Pietro Nenni scrisse: «Gli anni
Ottanta saranno decisivi. Tutto è in questione, tutto è posto di fronte all’alternativa di rinnovarsi o di
perire». Il vecchio leader socialista, scomparso il primo gennaio del 1980, profetizzava anche per i
«fratelli separati» della socialdemocrazia.
7 gennaio 1988