1988 settembre 20 L’odissea ricomincia
1988 settembre 20 – L’odissea ricomincia
La Karin B in rada a Livorno: la città la rifiuta. Ravenna: no alle scorie
Questa nave ci voleva
Questa nave, sicuramente un’«angoscia» come l’ha definita Cossiga, è anche provvidenziale. Avevamo
bisogno di un simbolo forte, il più possibile sgradevole, per far saltare agli occhi i limiti della «quarta
potenza industriale al mondo».
Il Nord produce la quantità maggiore, ma da nessuna parte siamo in grado di smaltirli. Esistono rari
impianti capaci di star dietro alla produzione, per non parlare dei porti: si contano sulle dita di una sola
mano quelli adibiti allo stoccaggio delle scorie tossiche in condizioni di probabile sicurezza.
Il risultato mette i brividi addosso, a cominciare dal «cittadino» Capo dello Stato. Con atti di autentica
pirateria, abbiamo tentato di scaricare i nostri bidoni un po’ ovunque e oggi respingiamo la nave-
simbolo da un porto italiano all’altro, come se questo Paese fosse un agglomerato di principati dove la
spunta chi grida di più.
I Comuni hanno tutto il diritto di essere cauti e di vederci chiaro, soprattutto se chi doveva
programmare non ha programmato e chi deve garantire ha sempre finto di non vedere, sperando
all’infinito in una qualche Nigeria o in qualche martoriata spiaggia libanese. Ma hanno il dovere di non
fare terra bruciata attorno a scelte scomode quanto obbligate cavalcando la paura e la confusione della
gente.
Lo sviluppo ha un prezzo. Si può pagarlo per intero o limitarlo attraverso la rinuncia a una porzione di
beni materiali dati oggi assolutamente per scontati. L’unica cosa che non si può è consumare sempre di
più immaginando che, da solo, in via automatica, lo sviluppo riesca a dominare se stesso.
La cultura e la tecnologia sono le uniche armi di cui disponiamo: per farcela, vanno impiegate assieme,
con un grande sforzo collettivo. Il campanilismo dei veleni rappresenta la moderna degenerazione
dell’egoismo e – al di sotto della crosta politica – nasconde le carenze di una società avanzata. Non a
caso i vescovi lombardi, guidati dal cardinal Martini, sono intervenuti in questi giorni richimando alle
coscienza il problema dell’ambiente come ultima frontiera evangelica.
Questa nave scuote l’indifferenza.
settembre 1988