1989 febbraio 18 Contro quel fondato sospetto
1989 febbraio 18 – Contro quel fondato sospetto
Alle ultime elezioni politiche ha votato per la Dc il 34,3% degli italiani. Il primo partito è rappresentato
in Parlamento da 125 senatori e 234 deputati; gli iscritti sono un milione e settecentomila.
La tradizione è «popolare» e «cristiana»; l’impegno nella politica sempre più «laico» e «pragmatico».
Che cosa ti aspetti dal congresso? ha chiesto ieri Il Popolo – quotidiano del partito – ai suoi: vogliono la
Dc ancora più «moderna».
Mentre tutto sta cambiando, sarebbe un controsenso una Dc pigra «balena bianca». Nemmeno il
collateralismo cattolico appare più un dato scontato; e non esiste partito esente da profonde
trasformazioni.
I comunisti svelano nuovi padri, parlano come dei liberal, potrebbero disfarsi persino del nome di
battesimo. L’area socialista è una sinistra che occupa il centro, tanto da rendere sempre più astratti gli
spazi di un presunto «polo laico». La destra missina s’inventa uno stile europeo dopo la smobilitazione
dello schematismo «anti»: anti-comunista, anti-sistema, anti-tutto.
L’economia, la comunicazione, il contagio internazionale, le nuove generazioni hanno fatto strage di
fossili. Nonostante la resistenza passiva in Parlamento e negli enti locali, i partiti si sono così
rassegnati: non ce n’è uno che escluda l’urgenza di «riformare le istituzioni» e di «rinnovare i partiti».
Anche la pressione dei movimenti, a cominciare dai Verdi, ha lasciato il segno.
Ma la strada resta fortemente accidentata, come segnala l’impatto della vita dei partiti sull’azione di
governo. La disputa sul «doppio incarico» di De Mita ha pesato per mesi sul presidente del Consiglio;
l’aria di congresso svuota il Parlamento e intacca la coalizione. Più ci si richiama all’emergenza della
spesa pubblica e più rallentano i processi d’intervento tanto da far dire al ministro del Tesoro che è in
pericolo «il minimo vitale per reggere l’89»! Mentre i decreti sulla spesa decadono, i tagli esistono
soltanto in progetti «futuri», che all’interno della stessa maggioranza vengono definiti «non collegiali».
Il 1989 sarà un anno di congressi (Psdi, Pci, Psi) e l’anno delle elezioni europee: più che rischio, vi è
fondato timore di una ennesima stagione senza riforme, né forti né deboli. Dalla Dc del 34,4% si
attende in questi giorni soprattutto una smentita al pessimismo.
febbraio 1989