1991 agosto 4 Bush, puoi bombardare
Testata: GAZZETTINO
Edizione: PG
Pagina: 1
Data: 04/08/1991
Autore: Giorgio Lago
Tipo:
Argomento: IRAQ, STATI UNITI D’AMERICA
Persone: HUSSEIN SADDAM – POLITICO IRAQ
Didascalia:
Descrizione:
Titolo: “BUSH, PUOI BOMBARDARE”. Il Senato Usa (97 a 2) dà l’ok alla distruzione degli
arsenali iracheni
di Giorgio Lago
Nel Kuwait ardono ancora 650/700 pozzi di petrolio incendiati dagli iracheni per ordine di Saddam
Hussein. Ogni giorno, una sterminata nuvola nera porta nell’aria duemila tonnellate di veleni, dallo
zolfo alla diossina: «Temiamo molto per i bambini – ha detto un medico a Oriana Fallaci -. Questa
catastrofe è paragonabile ai grandi perturbamenti della preistoria». Ci vorranno tre anni per spegnere i
pozzi, e la nuvola viaggia, viaggerà, potrebbe raggiungere anche l’Europa. Ma chi si ricorda più della
guerra del Golfo se non fosse per le nozze di Cocciolone? Per liberare il Kuwait, s’immaginava di
liquidare Saddam, di distruggere il suo potenziale chimiconucleare, di salvare l’Iraq. L’esito è stato
paradossale: Saddam salvo, distrutto l’Iraq, intatta – sono parole dell’amministrazione americana – «la
capacità dell’Iraq di produrre armi nucleari, chimiche e biologiche». Ieri a Washington l’Onu ha reso
noto il rapporto della sua organizzazione Fao, dal quale risulta che l’Iraq è alla fame: carestia di cereali,
dimezzato il bestiame, eliminato il pollame, in esaurimento le scorte di fertilizzanti e sementi per
l’agricoltura, aumentato di 48 volte il prezzo della farina e di 19 del latte in polvere. La nuvola nera
avvelena i polmoni dei kuwaitiani; la fame aggredisce gli iracheni. La guerra non cambia mai, anche
se la tecnologia uccide senza sporcarsi e la televisione la trasforma istantaneamente in film No, anche
la guerra dimenticata del Golfo deforma gli uomini e le cose, con la follia del mondo dipinta da
Hieronymus Bosch. E forse non è nemmeno finita. Con un ulteriore paradosso: nelle stesse ore in cui
si smuove d’un palmo il macigno della conferenza di pace per il Medio Oriente, il presidente Bush
ottiene il via libera anche dal Senato per nuovi bombardamenti sugli impianti iracheni. La guerra e la
pace sono lì a imporci la memoria, della ferocia e della speranza, della diplomazia e della sofferenza di
massa, delle vittorie incompiute e delle sconfitte dissimulate. Ricordare è già cambiare.
agosto 1991