1991 luglio 7 Siamo tutti d’accordo
Testata: GAZZETTINO
Edizione: PG
Pagina: 1
Data: 07/07/1991
Autore: Giorgio Lago
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Titolo: SIAMO TUTTI D’ACCORDO / CONSIGLIO NAZION MSI E PDS
di Giorgio Lago
In una situazione politicamente normale, l’insoddisfazione degli italiani dovrebbe semmai premiare le
opposizioni. Il che non accade, anzi. Le opposizioni di destra e di sinistra sono una più in crisi
dell’altra. Per decenni prigioniere del passato remoto, comunista o fascista, oggi migrano alla disperata
ricerca di una nuova proposta. Secondo il teorema di Andreotti, figlio legittimo di Machiavelli, il potere
ha poi fatto il resto, logorando per l’appunto chi non ce l’aveva. Se le opposizioni perdono consenso e
l’alternativa non si vede, chi potrà spingere il sistema a riformarsi? Non ci sono santi: o la pressione
popolare o le stesse Istituzioni. Della prima i segnali sono ormai poderosi, dal ribollire del leghismo al
sì del referendum fino al successo della Rete di Orlando. Per non parlare del disagio del mondo delle
imprese che, come ha ricordato proprio ieri Carlo Melzi all’assemblea degli industriali di Udine, per la
prima volta dopo anni di espansione vede insidiata la capacità di esportare. Quanto alle Istituzioni, la
coscienza riformista ha sicuramente fatto strada, ma in modo talmente scomposto e partitocratico da
approdare finora a meno di nulla. O, peggio, da compromettere qualunque punto di riferimento e di
equilibrio, Quirinale compreso. Sia qui il paradosso italiano. Opinione pubblica e Istituzioni non
sembrano più distanti, il Palazzo da una parte il popolo sovrano dall’altra; di colpo, ha vinto
l’unanimità per il cambiamento, così riducendo di molto la fatidica distanza tra Paese reale e Paese
istituzionale. Sennonché, quando siamo finalmente tutti d’accordo nella denuncia, si registra il
massimo del disaccordo sulla terapia. Gli italiani sono costretti a pretendere le riforme da chi
dev’essere riformato. Questo è il dramma.
luglio 1991