1991 ottobre 6 Trieste, no ai serbi
Testata: GAZZETTINO
Edizione: PG
Pagina: 1
Data: 06/10/1991
Autore: Giorgio Lago
Tipo:
Argomento: TRIESTE, JUGOSLAVIA
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Titolo: TRIESTE, NO AI SERBI. La città giuliana insorge contro l’ipotesi del passaggio delle
truppe federali jugoslave in Slovenia sul proprio territorio
di Giorgio Lago
Noi crediamo che, nella crisi jugoslava, Italia e Germania abbiano responsabilità di pace del tutto
particolari. Crediamo anche che il disfacimento del federalismo comunista e titoista rappresenti uno
storico banco di prova per l’Europa: si tratta in sostanza di capire se l’Europa sarà in grado di dominare
i conflitti di un continente tutto da reinventare. Ciò premesso, non sarebbe di per sé scandaloso né
oltraggioso consentire il passaggio di truppe federali serbe sul territorio italiano. Non lo sarebbe se
consentisse la liberazione della Slovenia dai carri armati golpisti e se, dunque, mostrasse al mondo il
volto di un’Italia impegnata a rischiare anche imbarazzanti coinvolgimenti in una guerra sporca pur di
favorire la pacificazione di un’area da sempre nevralgica. La stessa Trieste, ieri selvaggiamente
martoriata oggi emotivamente diffidente, potrebbe forse passar sopra sui fantasmi del passato. Ma
soltanto a patto di un’estrema chiarezza che finora il Governo italiano non ha minimamente garantito.
Basti pensare che proprio la Slovenia – semmai destinataria del beneficio – ha ufficialmente espresso
grande perplessità sull’intera operazione, sospettando addirittura una qualche intesa a vantaggio dei
militari di Belgrado. Con questi sospetti, e mentre la diplomazia della CEE dà segnali contradditori,
sono più comprensibili le paure e le resistenze. Se si vuole spiegare la Storia alla politica, è doveroso
garantire una giustificazione ideale più forte delle vecchie ferite della guerra. Con gli accordi
pasticciati, si evoca il passato senza costruire il futuro.
ottobre 1991