1992 dicembre 27 Tutti in scena, occhi aperti
1992 dicembre 27 – Tutti in scena, occhi aperti
Ha ragione da vendere Francesco Rutelli, capogruppo dei Verdi alla Camera, quando spiega che
parteciperà a un nuovo governo soltanto “a patto che sanzioni la fuoriuscita dalla scena politica di
questa nomenklatura”. La prima pietra, il resto verrà.
Dopo aver monetizzato anche l’aria, adesso provano a derubarci dell’intelligenza! Contano sulla
nostra dabbenaggine; sperano di mimetizzarsi nel polverone. Ladri e bugiardi.
La prima reazione alle inchieste dei giudici fu di sufficienza. Chi erano i vari Mario Chiesa? Mariuoli,
per dirla con Craxi. Cioè ladri di polli, gente che aveva rastrellato in proprio, accattoni della
corruzione. Per carità, i partiti e il sistema c’entravano come i cavoli a merenda.
Poi, il diluvio. Ma anche qui duri nel negare; anzi, era il complotto di una pattuglia ben individuata
di magistrati e di giornalisti. Ai quali si faceva sapere, con mille minacce, che la cuccagna sarebbe
presto finita.
Infine, l’evidenza di un regime corrotto in misura persino superiore ai sospetti di noi sfascisti
antemarcia. A questo punto, entrano in scena i grandi attori, gli oscar dell’inganno.
Cominciano con un dogma confezionato su loro misura: chi ha rubato per il partito non è un ladro.
Inventano l’illegalità virtuosa; quei denari rappresentano il costo della democrazia. In fondo, i ladroni
di segreteria sono dei benemeriti, gli ultimi eredi del Risorgimento.
I bei ladri allo stato puro quasi scompaiono. E’l’ora del finanziamento delicatamente occulto ai partiti:
che diamine, se lo Stato concedeva 70 miliardi all’anno e loro ne spendevano cinquemila, con un
indotto di un milione di persone, il ricorso agli appalti pubblici era legittima difesa, altro che reato.
L’avviso di garanzia a Craxi apparentemente fa choc. In realtà li consola perché, se si arriva al capo,
i gregari si sentono di colpo assolti. O, meglio, è il “leader maximo” ad assolverli: “Lo sapevamo tutti
– ratifica Craxi – come funzionava il sistema. Tutti, nessuno escluso”.
Usano il tutti colpevoli per andare tutti assolti. Non puntano ad una onesta catarsi del sistema;
inseguono dalla mattina alla sera il modo per farla franca, sia i furbacchioni con i miliardi in Svizzera
o a Gibilterra sia le sanguisughe di partito.
E’l’ora dei prestigiatori. Occhi aperti.