1992 luglio 25 Ne vogliamo parlare

1992 luglio 25 – Ne vogliamo parlare

Non vogliamo fare commenti. Soltanto proporre in sequenza alcune affermazioni delle ultimissime
ore.
Uno dei sostituti procuratori dell’antimafia, dimessosi a Palermo:” Borsellino andò in Germania e
rimase stupefatto dal livello di efficienza del sistema di sicurezza. In Israele localizzano le auto-
bomba 19 volte su 20; da noi si va avanti in modo artigianale”.
L’inventore del pool antimafia, ex consigliere istruttore Antonino Caponnetto, ai funerali di
Borsellino; “E’giunto il tempo delle grandi decisioni. Non è più tempo della gente che vive delle
collusioni, degli attendismi, dei compromessi, delle furberie”.
Il presidente dei giovani industriali Aldo Fumagalli, in una lettera a Di Pietro: “Intrecci e interessi
minano la nostra libertà di crescere in un Paese democratico. Noi vogliamo dirle continui. Con lei
c’è un’Italia sana, che si vuol mettere in gioco direttamente con coraggio per cambiare”.
Tre voci. Che ci fanno capire che cosa ci manca, dove dobbiamo colpire, in che cosa si può sperare.
Ma deve cambiare anche la cultura.
Di “difetto culturale” aveva parlato Borsellino il 28 maggio scorso; Falcone e Borsellino avevano
trovato sulla loro strada il Consiglio superiore della Magistratura e la Cassazione! “Una gestione da
parte del Csm – ricordò pubblicamente Borsellino – che per vero miracolo non si risolse in una
sanzione disciplinare nei miei confronti”.
Ne vogliamo parlare, o no? Vogliamo affrontare il problema Carnevale, o no?
Ci rendiamo conto che ai massimi livelli, mafia e corruzione, appalti e finanziamenti occulti,
riciclaggio e coperture politiche occupano territori spesso contigui? “La mafia non ha premura” ha
avvertito Tommaso Buscetta, l’uomo d’onore che collabora con la giustizia. E’ questo il punto: che
lo Stato ha invece o, meglio, dovrebbe avere fretta da morire. Da morire in senso letterale.
Non abbandonando la Sicilia, come vorrebbe Miglio; ma spingendo la Sicilia alla “rivolta civile”,
come chiede Martelli, buon ministro.