1992 luglio 5 Craxi: “So tante cose e sono pronto a dirle”
1992 luglio 5 – Craxi: “So tante cose e sono pronto a dirle”
I partiti si procurano “risorse aggiuntive” in modo illegale; chi lo nega è uno spergiuro”. Così Craxi
venerdì a Montecitorio diventava storico testimone a carico della partitocrazia.
Noi lo sapevamo da anni ma speravamo di non sentirlo più confermare da un leader durante uno dei
momenti più istituzionali della Repubblica, il dibattito sulla fiducia al governo, E Craxi ieri ha
caricato il gesto con una luciferina allusione: “Questo – ha detto – è soltanto l’inizio,
un’introduzione al tema. Con 30 anni di carriera politica sulle spalle, uno di cose ne sa tante..”.
Già. Si comincia a parlare e ad ammettere, persino a minacciare. Quando entrano in agonia i sistemi
politici perdono gli scrupoli, non rispettano più l’omertà del potere. Questo è un bene, naturalmente.
In democrazia, non esistono scorciatoie, né uomini della provvidenza; ci possiamo affidare soltanto
al febbrone civile. Uno stato di momentanea esasperazione di tutti i problemi sul tappeto per
recuperare alla svelta gli anticorpi.
Pensate. Fino a qualche settimana fa, Andreotti era destinato al Quirinale, Craxi a Palazzo Chigi.
Oggi Craxi si presenta a Montecitorio a sancire la chiamata di correo per un intero ceto politico che
proprio su quei pilastri di potere tenacemente contava.
Forse non ci rendiamo più nemmeno conto di come, sia pure attraverso mille inganni, stia
lacerandosi una tela fino a ieri al riparo da qualsiasi rischio. E’ saltato il tappo, e in molti rifiutano
oramai di rispettare le regole della confraternita. In un’intervista all’”Espresso”, l’ex vicepresidente
della Lega cooperative, Sergio Soave, rende una testimonianza di rara bellezza: “Decisi – racconta –
di dire la verità sulle tangenti prese dal Pds non appena Occhetto dichiarò che i miglioristi milanesi
erano una associazione a delinquere. Mi tolse gli ultimi dubbi: eh no, troppo comodo far ricadere
tutta la colpa solo su una parte del Pds. Fu così che cominciai a parlare”.
Pochi sanno che, tra gli ultimi 25 cavalieri del Lavoro, non compare nemmeno un costruttore edile:
per misura precauzionale. Pochissimi sanno che, nell’entrare in Parlamento, i neo-eletti compilano
un questionario attitudinale e che anche stavolta sono risultate ampiamente maggioritarie le
preferenze espresse per i…Lavori pubblici e la Sanità, cioè i settori tipicamente di spesa!
Con tutto ciò intendiamo dire che il sistema è troppo inquinato per emendarsi da solo. Ha bisogno
di sentire sul collo il fiato dei giudici, del voto popolare e soprattutto di una nuova solidarietà civile.