1992 marzo 1 Quei segnali dal Psi
1992 marzo 1 – Quei segnali dal Psi
“Questi socialisti non pensano che a rubare”.
“E’la loro preferenza unica”.
Lo scambio di battute si ricava da una vignetta di Altan in prima pagina del settimanale satirico
“Cuore”. Le ruberie a man bassa di un manager del Garofano a spese di un benemerito ospizio
milanese hanno riportato all’ordine del giorno la questione immorale.
Ma perché il Psi gode di una reputazione particolarmente compromessa? Fuori di pregiudizio, una
risposta ci deve essere. Nessuno più dei socialisti ha perseguito in questi anni la modernizzazione.
Man mano che perdevano in ideologia, si caricavano di pragmatismo: il che, in parole poverissime,
significa dare la precedenza assoluta agli interessi pratici sulle fisime della teoria o dei princìpi.
Il passo dal mito dell’efficienza alla disinvoltura può risultare abbastanza breve, basti pensare che fu
il socialista Signorile a ipotizzare qualche anno fa la legalizzazione delle tangenti per dare trasparenza
a un fenomeno per così dire endemico. Per di più, in una democrazia bloccata e senza alternanza
come la nostra, il Psi ha potuto dal centrosinistra in poi godere di un potere superiore al peso elettorale.
E l’ha usato.
Certo è che mai come adesso i socialisti si stanno rendendo conto che di satira e di spregiudicatezza
si può anche morire. Alla vigilia di Natale, Gianni De Michelis riconobbe che la corruzione è
diventata una “tassa impropria” del sistema politico non più accettabile dall’opinione pubblica e
propose per il suo partito un gruppo di garanti.
Il sottosegretario al Tesoro, Maurizio Sacconi, non ha perso altro tempo e, domenica scorsa a Treviso,
ha annunciato che l’ex-procuratore della repubblica Cesare Palminteri certificherà la correttezza della
sua futura azione politica. In Friuli un altro parlamentare socialista, l’on. Roberta Breda, ci ha detto
testualmente: “ Perché non controlliamo a chi sono intestati gli appartamenti a Roma, le auto, i
telefonini portatili, i budget elettorali di tutti i politici? Io ci sto, subito”.
Noi ci auguriamo che gli annunci di De Michelis e Sacconi diventino operativi e verificabili; che, se
premiata dagli elettori, la Breda porti immediatamente la sua ottima proposta al prossimo Parlamento.
Beninteso, la questione morale riguarda tutti, non soltanto il Psi, ma non sarebbe un segnale da poco
che il partito oggi più esposto cominciasse ad invertire la rotta.