1992 marzo 14 Egregio ministro Scotti
1992 marzo 14 – Egregio ministro Scotti…
Egregio ministro Scotti,
su una poltrona da sempre monopolio della Dc, è doveroso riconoscere che Lei si sta dando molto da
fare. Non ha compiuto miracoli, e del resto nessun ministro dell’Interno li potrebbe ottenere da solo,
ma una qualche reazione, sia preventiva che repressiva nei confronti della criminalità organizzata, si
può cogliere soprattutto in questi ultimissimi tempi.
Tuttavia, una vera mobilitazione dello Stato, tale da suscitare una più generalizzata rivolta
dell’opinione pubblica, non è stata ancora avviata. Perciò rischiano di sembrare stonate,
elettoralistiche o semplicemente propiziatorie le affermazioni da Lei fatte in aula a Montecitorio
subito dopo l’assassinio di Salvo Lima.
Lei sembra ritenere che il delitto politico sia “la reazione di chi si sente assediato da un nemico che
si fa più forte”. Ha infatti aggiunto che “gli episodi di questi giorni vanno inquadrati in una violenta
reazione del crimine organizzato alle efficaci pressioni dello Stato e della popolazione”, da
Castellamare a Palermo.
La Sua è un’autorevole opinione, che tutti ci augureremmo confortata dai fatti. Purtroppo, non
disponiamo di elementi, cifre, dati, sentenze, cambiamenti tali da giustificare la Sua tesi.
Per numero di omicidi, l’Italia batte la tendenza sia dell’Europa che degli Stati Uniti: in cinque anni
sono raddoppiati, passando da 871 a 1800. Il Censis ha quantificato in circa 40 mila miliardi il
fatturato dell’economia sporca, affermando che la criminalità si è trasformata in soggetto economico
imprenditoriale. Lo scorso gennaio all’apertura dell’anno giudiziario, il Procuratore generale della
Corte di Cassazione ha denunciato l’inefficacia, per troppo garantismo, del nuovo codice penale.
Quanto al procuratore di Palermo, lamentò la “diffusa sfiducia” nell’intervento dello Stato che
scoraggia tra l’altro nuovi, “pentimenti”.
Il ministro Martelli ha recentemente parlato di Far west e un altro suo collega, il ministro Formica,
ha per disperazione lanciato l’idea di assumere i contrabbandieri di sigarette per venire a capo di
quella voce dell’illegalità diffusa.
Senza il minimo intendimento polemico, anzi con il desiderio di mitigare semmai il pessimismo, noi
vorremmo davvero conoscere le motivazioni per le quali Lei ritiene che mafia e camorra stiano
uccidendo in questi giorni sentendosi “assediate” dallo Stato. Può farlo?