1992 settembre 7 Un successo che ci fa tremare
1992 settembre 7 – Un successo che ci fa tremare
Prima cosa. Sono occorsi otto mesi di investigazioni. La mafia è il nemico più difficile da intercettare.
Seconda. Per il successo dell’operazione, hanno collaborato questure da tutta Italia, da Caltanissetta
a Vicenza. Senza coordinamento al cento per cento, non si combatte una criminalità organizzata in
150 clan che dispongono di 45 mila uomini armati e di mezzo milione tra informatori e
fiancheggiatori.
Terza cosa. I pentiti sono indispensabili, più degli infiltrati. La loro protezione totale, all’americana,
rappresenta l’arma più efficace in un Paese come il nostro dove resta tutt’ora troppo basso il rapporto
tra forze dell’ordine e delinquenti: un agente per ogni delinquente, come si ricava dall’indagine
appena resa nota dai ricercatori dell’Ispes. L’anno scorso, per chi non lo sapesse, la mafia ha ucciso
in media due persone al giorno.
La cattura di Madonia a Vicenza è un gran colpo. Ma fa tremare il Veneto, perché conferma tutti i
timori, gli allarmi, le denunce di questi anni sulle infiltrazioni, sugli interessi, sulla mobilità
economica e finanziaria di cui gode la mafia anche a Nordest, dopo la grande industrializzazione
1960-1980.
In Sicilia, la mafia non può diventare ancora più potente di quel che già è; semmai, sarà costretta sulla
difensiva. Nel resto d’Italia, ha ancora ampi spazi di esportazione. Il boss di Cosa Nostra catturato a
Longare di Vicenza dovrebbe diventare tema in classe per i ragazzi veneti all’imminente apertura
dell’anno scolastico. Certa cronaca fa vita civile.
C’è un altro particolare che fa pensare. Nello spiegare la lunga, meticolosa operazione, gli
investigatori hanno a ragione utilizzato i seguenti termini: “cupola”, “commissione regionale”,
“numero due”, “direzione strategica delle cosche”. Insomma, quell’idea unitaria di Cosa Nostra sulla
quale sono saltati in aria Falcone e Borsellino, entrambi siciliani, i due giudici che più e prima degli
altri avevano capito.
A suo tempo, proprio loro furono accusati di aver inventato un “teorema” senza prove. I loro processi
furono smembrati; il loro pool inquirente fu cancellato mentre sulla scena giudiziaria imperversavano
il Csm più ottuso della storia repubblicana e le sentenze assolutorie del giudice Carnevale.
Non dimentichiamoci che, nel motivare la cattura di Madonia a Vicenza, usiamo tutti le parole, le
intuizioni, le fatiche, il lavoro, il sangue di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino.