1993 dicembre 7 Gli elettori più veloci dei partiti
1993 dicembre 7 – Gli elettori più veloci dei partiti
Gli elettori sono molto più veloci dei partiti. Gli italiani si sono schierati radicalmente, il che accade
quando la politica accelera di colpo come una Ferrari. Però, attenzione, noi non siamo poi così sicuri
che la partita del consenso sia già chiusa e che a marzo-aprile le elezioni politiche si preannuncino
come la fotocopia del ballottaggio. Esiste tuttora un’Italia senza fissa dimora, orfana di riferimenti, alla
ricerca di una risposta meno netta che tra Occhetto e/o Bossi, tra Occhetto e/o Fini. Questa Italia non ha
più scampo, nel senso che o s’inventa entro l’anno qualcosa di innovativo oppure dovrà scegliere dove
trasferirsi. Tutto qua. La Sinistra si è contata, come la Lega, lo stesso Fini, come Orlando. E il Centro?
Abbiamo contato il vecchio centro, azzerandolo; il nuovo ha una gestazione interminabile: o nasce
subito o mai più. Un sacco di gente pensa di sapere tutto e di aver capito tutto, dimenticando che il
cambiamento ha sconvolto non soltanto il passato remoto ma anche il prossimo. Ancora un mese fa né i
sondaggi né i politologi avevano ad esempio «visto» Fini a Roma. Gli italiani vorrebbero campare
tranquilli, non sono incoscienti, stanno cercando approdi, porti sicuri, soluzioni di problemi, gente non
contaminata. Nel solo Veneto la Lega Nord ha oramai 29 sindaci. E anche dove ha perso, come a
Venezia e Mira, supera il 40% al ballottaggio. I suoi ultimi cinque eletti escono dal nulla, hanno molto
da imparare, ma si sente che il loro linguaggio tenta di stare ai fatti, all’amministrazione, al «non se ne
poteva più». Ieri sera a Milano Italia, lo stesso Cacciari ha piazzato una mina da panico ideologico. Il
neo-sindaco di Venezia si è dimostrato nauseato dal tormentone delle parole «destra» e «sinistra», gli
schemini sempre ad uso e consumo di un mondo sorpassato. Vogliamo parlare di programmi – si è
chiesto – di federalismo, di amministrazione, di fisco? Non siamo più gli stessi, tutto cambia, con il
Nordest sempre più in prima fila. Se riuscissimo, Pds o Lega o moderati o Msi, a risparmiare energie
sulle divisioni di facciata spendendole per curare un’Italia malata ma reattiva!
7 dicembre 1993